Torino è una città
uggiosa talvolta, mette il broncio con l'aria della gran dama
dispettosa. Eppure sa come mostrare il suo fascino, si agghinda la
bella Torino, senza appunto mai venir meno al suo ruolo di Signora.
Mi capita di frequente di
pensare a quante possibilità potrebbe offrire al visitatore, a chi
per la prima volta si affaccia in Piazza Castello in una giornata di
sole, a chi per la prima volta scorge i portici, bianchi, che colonna
dopo colonna si incamminano lungo via Po e si aprono ad abracciare
Piazza Vittorio.
Sabato ha il broncio, la
mia città, pioveva, ma per gli intrepidi, come una mamma premurosa,
nasconde nidi caldi. Angoli segreti, in quella geometria romana
perfetta di strade trafficate e vie tranquille.
Bakeries e torterie, mi
sembrano fiori colorati in giornate così, messi della primavera
imminente, dove l'odore non è quello di peteli appena schiusi, ma di
cannella e zucchero a velo, tè speziato e dolce.
Numerosi sono i posti dove
ci si può rifugiare in cerca di prelibatezze (e approfondirò
l'argomento in un post futuro), ma oggi vorrei parlarvi di Sweet
Lab in via Principe Amedeo
(Galeotto
fu il menù
e chi lo scrisse; quel giorno più non vi leggemmo avante)