giovedì 18 giugno 2015

Prossima Fermata: visitare Matsumoto o del castello nero



~ itinerario di una settimana: day 1 ~


Siamo ufficialmente in vacanza da scuola e approfitteremo della settimana a disposizione per visitare alcune città più lontane, lasceremo dunque per la prima volta Tokyo e dintorni.
Prima di partire ho organizzato (con tanta pazienza e tanto amore) un tour proprio in vista di queste vacanze perciò i prossimi post potrebbero servirvi come idea di itinerario della durata di una settimana.
In questo post vi spiego anche una maniera facile per viaggiare in Giappone.

La prima meta di questo viaggio è la poco conosciuta cittadina di Matsumoto che ospita uno dei più bei castelli originali giapponesi.
Solitamente la città è usata anche come punto di partenza per escursioni sulle meravigliose Alpi Giapponesi, compresa la suggestiva Alpine Route ... 









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PREMESSA:
-Per viaggiare abbiamo tutte comprato il JRP (Japan Rail Pass) un biglietto che permette di prendere quasi tutti i treni della Japan Rail (esclusi sono gli shinkansen Nozomi e Mizuho e ovviamente i treni di altre compagnie) e qualche altro mezzo come ad esempio il traghetto per Miyajima (isola di cui vi parlerò).
Per comprare il biglietto e farmi spiegare esattamente come funzionava mi sono fatta aiutare da
L'amministratrice Alessandra è un esempio di gentilezza e disponibilità e dato che mi sono trovata così bene vi rimando a lei.
Vi spiegherà tutto il necessario e chiarirà ogni vostro dubbio al riguardo. Potete acquistare il JRP direttamente dal suo sito e la spedizione è gratuita!
Ovviamente se volete farmi domande al riguardo o se avete dubbi sul JRP sono sempre disponibile a rispondere!! 

Il JRP è decisamente conveniente se pensate di spostarvi molto in treno e ad esempio se fate anche solo la tratta andata-ritorno Tokyo-Kyoto avrete "recuperato" i soldi spesi.
Ci sono JRP di diversa durata (e quindi costo), JRP che sono validi solo per una certa area oppure per tutto il Giappone a seconda delle vostre esigenze.
N.B: il JRP può essere acquistato solo da chi entra in Giappone come turista (quindi per soggiorni fino a 90 giorni) e solo dall' Italia (non potete acquistarlo una volta arrivati in Giappone)

-Un altro sito veramente utile è questo Hyperdia , vi servirà per controllare gli orari dei treni (al fondo ci sono una serie di spunte che potete selezionare, ad esempio potrete impostare per la ricerca: "solo treni Japan Rail, no Nozomi e Mizuho" ).

-Invece per quanto riguarda gli ostelli per la ricerca mi sono affidata a Hostelworld, prenotando però quando si poteva direttamente dal sito dell'ostello

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Cambiamo i nostri JRP una settimana prima della partenza all'ufficio apposito nella stazione di Ueno (a casa in Italia vi arriva infatti una sorta di voucher che va cambiato in biglietto vero e proprio una volta in Giappone, il voucher può essere cambiato all'ufficio apposito anche direttamente all'aeroporto) e infine partiamo.

Appena arrivate a Matsumoto andiamo a lasciare i bagagli in ostello e ci fiondiamo fuori pronte ad esplorare, la giornata non è delle migliori e una leggera pioggerellina scende a tratti, capricciosa e ostinata.
Avvistato un konbini ci fermiamo ad acquistare qualcosa per pranzo e lì facciamo la conoscenza di un caro vecchietto giapponese che, probabilmente impressionato da un gruppo di 5 occidentali intente a mangiare fuori da un konbini, si avvicina per chiederci come mai ci troviamo a Matsumoto.
Matsumoto è una città turistica ma la maggior parte dei turisti sono giapponesi e incontrare un gruppo come il nostro è decisamente insolito.
Sta di fatto che alla fine, felice di sentirsi rispondere in giapponese, decide di mostrarci la strada fino al castello.





(riusciamo anche a fare una foto insieme al vecchietto giapponese tanto gentile) 
 




Il castello di Matsumoto è uno dei pochi castelli monumentali giapponesi insieme a quello di Himeji e quello di Kumamoto.
E' un castello dalla struttura unica perchè ha sia una torre secondaria sia una torretta accorpate alla torre principale.
La torre principale ha esternamente 5 piani visibili, anche se in realtà i piani sono 6. Il terzo piano è infatti un livello segreto, privo di finestre e molto basso, in cui nascondersi nel caso di infiltrazione nemica. 

















Un'altra particolarità di questo castello sono le mura nere (molti castelli giapponesi sono invece di colore bianco), proprio per questo e per le ampie tettoie che sembrano ali è soprannominato anche il castello del corvo.
L'effetto d'insieme è di grandezza e maestosità e a tratti, in questa giornata scura che non fa che calcare la mano sul quel nero corvino, posso immaginarlo durante i terribili anni di guerra incombere sui nemici. E pare un corvo, e pare uno spettro dalle dita ricciute e tanti occhi quante sono le sue finestre, labbra rosse come il suo ponte.











                                                
(dato che piove e c'è un'ora di attesa per entrare hanno messo delle panchine sotto dei teloni, man mano che i gruppi entrano si avanza e ci si siede sulla panchina successiva: super organizzazione giapponese approvata)






Così alla fine, tra un passaggio di panchina e l'altro, arriviamo alla soglia del castello e ci togliamo le scarpe. Ci consegnano una busta di plastica in cui infilarle, stessa sorte hanno gli ombrelli: è una maniera tutta giapponese di prendersi cura del castello. Via le scarpe, via il bagnato, via lo sporco, è di piccole premure simili a questa che si vive in Giappone ed abitudini che parlano di un popolo che la bellezza tenta di preservarla attraverso lo scrupolo quotidiano. 
Gli interni del castello sono completamente in legno, pavimenti di assi che scricchiolano e scale sempre più ripide che servivano a rallentare i nemici nel caso fossero riusciti ad entrare.
Ed è entusiasmante, passi fatti di calze su legno liscio e attenzione, perché tutto è stretto e le persone tante. I piedi vanno posati calibrando e l'ultima rampa quasi la si scala, ci si aiuta anche con le mani perchè le sole gambe non bastano. 






(per passare da un piano all'altro si formano piccole code e ognuno aspetta il proprio turno con pazienza. A un certo punto dei furbastri turisti cinesi decidono di superarci, il signore giapponese davanti a noi decisamente anzianotto e in visita con la moglie se ne accorge e comincia a redarguirli in giapponese, quelli capiscono e nella vergogna assoluta se ne tornano al loro posto. Non so se avete presente il modo di sgridare giapponese ma personalmente lo trovo un modo così gentile, fermo e imperioso allo stesso tempo che, se anche non si alza la voce e si sbraita come accade qua, riesce a farti sentire uno scarto del genere umano e a riempirti di vero pentimento. In ogni caso il signore ha scalato le classifiche dei nostri eroi personali)






(le spesse imposte di legno possono essere tirate su in questa maniera, chiuse servivano da protezione per i guerrieri ed erano dotate di yazama/aperture per le frecce e teppozama/aperture per le armi da fuoco)  






(dentro al castello c'è anche una piccola collezione di oggetti, tra cui armi e questo belissimo quadro giapponese)





Dall'ultimo piano, se la giornata è abbastanza limpida, c'è una bellissima vista delle Alpi Giapponesi che circondano la pianura in cui Matsumoto è costruita. 



   (ponte e cittadana di Matsumoto visti dall'alto)




(alcune parti del primo piano in legno attaccato al basamento di pietra sporgono, questo perché sul pavimento ci sono delle ishiotoshi/aperture che servivano a lanciare pietre sui nemici sotto le mura)






Una volta finita la visita, e dopo aver comprato la spilla di rito da aggiungere alla mia collezione, facciamo 3 incontri davvero interessanti:



   (un samurai alto tipo 2 metri e che ci fa sembrare gnomiche) 






(un ninja)




    (una squadra di baseball in gita al castello, quanto sono teneri tutti in divisa!!) 





Decidiamo di girare intorno al castello fino al ponte e poi avventurarci senza una meta precisa per Matsumoto.
La cittadina in se è carina, anche se non ha altre grandi attrazioni oltre al castello, il quale però merita assolutamente il viaggio!














    (un negozio di libri usati costruito come una versione in miniatura del castello) 






Verso sera torniamo all'ostello, abbiamo scelto il Matsumoto Backpackers, non molto lontano dalla stazione e comodo per visitare la città. Nonostante sia un ostello le camere sono in stile giapponese tradizionale e si dorme sul futon. Pulito, confortevole e con quel sapore di casa che fa sentire a proprio agio.
Ha una piccola cucina e una piccola stanza comune ed è gestito dagli adorabili Shuko e Brian (coppia mista giappo-irlandese). Lo consiglio assolutamente!!


 (l'ostello da fuori)
 





(ci siamo preparate un ramen istantaneo per cena, dietro di noi una mappa del mondo con spilli puntati sui posti già visitati da Shuko e Brian)






( Brian dà ripetizioni di inglese a questo ragazzino di 16 anni e decide di mollarlo in mezzo a noi per fare pratica di conversazione. Il poveretto, terrorizzato, ci guarda senza sapere cosa fare, sia per il fatto di dover parlare inglese (che in Giappone al liceo non è insegnato nel migliore dei modi) sia per il fatto di essere stato accerchiato da un gruppo di ragazze occidentali (vedere gruppi un pò numerosi di occidentali a Matsumoto non è cosa usuale). 
Alla fine prende coraggio e cerca di conversare al meglio delle sue capacità: un ricordo dolce delle vacanze estive da scuola)





(Shuko e Brian si presentano agli ospiti)






    (la nostra stanza)






Dopo cena decido di incontrarmi con Ale (che pernotta in un altro ostello) per andare a vedere il castello illuminato. Passiamo a prendere un gelato al konbini e ci dirigiamo verso il parco del castello, in giro non c'è nessuno e un filo di pioggia scende con caparbietà. Ci sediamo lo stesso su una panchina, musica degli ONE OK ROCK in sottofondo, a guardare il castello e chiacchierare.
Due coni al matcha del Famima per pochi yen e vista mozzafiato.
In questo momento, in questo preciso istante, sento che tutto è perfetto. Sto mangiando un gelato e guardando un castello giapponese e forse è anche questa la felicità, nelle sue molteplici forme a me ha deciso di donare queste sembianze: del semplice gelato e un castello nero.






























CONSIGLIO FINALE: se avete tempo di fermarvi un giorno in più e siete in zona durante l'inverno andate a visitare il Jigokudani Monkey Park, dove è possibile vedere i macachi giapponesi fare il bagno negli onsen :)



Per scoprire di più sull'itinerario di una settimana in giro per il Giappone *:. o(≧ ▽ ≦)o .:*
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Ci vediamo alla Prossima Fermata gente ⊂(。・ω・。)⊃ !!!

6 commenti:

  1. Bello!! Mi piacciono molto i tuoi post perché sono un misto di sensazioni, emozioni e informazioni utili e pratiche!!! :))
    Io ho avuto la possibilità di andarci l'ultima volta che sono stata in Giappone ma l'alternativa era passare una giornata intera a Tokyo e non ho resistito! ^^'
    Sarà per un'altra volta! ;)

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    1. Grazie mille Hachi :)) le tue sono parole bellissime!!!
      Ahaha capisco il dilemma! Tokyo ha sempre un fascino incredibile!! Come si fa a resistere?
      Certo la prossima volta non puoi farti mancare questo meraviglioso castello ;) sono sicura ti piacerà, nero e imponente, ha un'aria maestosa

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  2. Ci sarebbe un sacco da commentare! Spero quindi che mi perdonerai il romanzo ♡
    Prima di tutto le foto sono bellissime, come sempre...peccato per il tempo capriccioso... però alla fine gli danno un nonsochè di malinconico che non mi dispiace. Ovviamente al solito sei stata brava ad essere informativa MA con quel tuo modo appassionato di dire e spiegare le cose che a me piace un sacco. Queste cose ogni tanto devo anche metterle pixel su bianco, e non solo scrivertele in privato! Detto ciò...
    avevo giá visto il castello su internet, ma non avevo idea di come si chiamasse! Il vecchietto comunque.....ahah secondo me s'è molto divertito con tutte voi giuovincelle bellissime!
    Sicuramente è il caso di ringraziarti per aver spiegato bene come acquistare biglietti e così via... non diamo per scontato queste informazioni, perchè per gente ignorante come me, questa è una novitá (o più che una novità, direi che è utile capire come funziona)!
    U_U mi piace come rimarchi sempre che in Italia siamo dei zozzosi disorganizzati! Come invidio i giapponesi, che non "devono" far rispettare le regole con punizioni perchè l'educazione e il rispetto sono giá valori molto radicati. Anche vero è che loro danno ai cittadini i mezzi per non fargli venir voglia di sgarrare e non far loro avere disagi...( le buste di plastica x scarpe ecc, le panchine).
    ovviamente non saresti stata tu senza menzionare del cibo ahah ♡ spero che il ragazzino confuso vi abbia offerto qualcosa xD
    ....ah, mica ce l'avete il numero del ninja? :'D

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    1. Puoi scrivere tutti i commento-romanzi che vuoi <3 mi fa sempre piacere!!

      Sai hai ragione anche secondo me il tempo nuvoloso dava al castello quello charme cupo e un pò spettrale adatto al suo colore nero
      Sono contenta che il post sia non solo utile ma abbia conservato anche un pò della poesia del luogo
      Il vecchino era la tenerezza comunque, era il secondo vecchino che si offriva di accompagnarci (il primo quando siamo andate per la prima volta al Meiji Jingu ad Harajuku)

      Purtroppo a scrivere di come sia l'organizzazione giapponese l'Italia ne esce parecchio umiliata,l'intenzione ovviamente non voglio fomentare il solito "in Italia è tutto brutto in Giappone tutto bello", con semplicità mi stupisco ogni volta delle piccole accortezze che hanno e che tutte insieme creano un sistema efficiente

      Certo che non sono io senza cibo giapponese XD anche se quel giorno ci siamo affidate più che altro ai konbini e niente ristoranti, in Giappone si va sempre sul sicuro, il gelato però era buonissimo
      Ahaha il ninja ti ha attratto ?? :'D

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  3. Peccato non essere stato dei..vostri !!! Alla prossima !!

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    1. Grazie per essere passato sul blog Carlo :)
      sono sicura che riuscirai anche tu a visitare il castello di Matsumoto prima o poi, io sicuramente l'ho trovata una tappa meravigliosa

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