~ itinerario di 1 settimana in Ungheria: day 1 ~
Le luci, mille lampadine colorate che danzano da una parte all'altra del soffitto, è questa la prima meravigliosa immagine che ho di Budapest.
La capitale ungherese la scopro innanzitutto al calar della sera, posate le valigie nel piccolo appartamento in una via diroccata, in un palazzo ancora più mal messo.
Scorro con gli occhi il mio itinerario, davanti spunta il nome del Quartiere Ebraico.
Forse non c'è modo migliore per fare conoscenza con questa città che partire proprio da questo insospettabile quartiere.
E' grazie a lui che sbatto subito la faccia contro un'innegabile verità (forse anche un pelo inaspettata): Budapest è magica e qui tra lucine, lanterne cinesi, insegne anni 50, graffiti, vecchie locandine di film, una vera e propria accozzaglia ordinata di oggetti raccolti direttamente dal Paese delle Meraviglie, dà il suo meglio, rivela uno dei lati più meravigliosi di sé...
L'Ungheria è stata per me il Paese degli "eppure".
Da Budapest non mi aspettavo chissà quali luoghi mirabolanti, una bellezza modesta, apprezzabile, eppure ...
L'Ungheria non pensavo fosse così ricca di città d'arte, meraviglie naturali, luoghi d'interesse, piccoli tesori impareggiabili, eppure...
Il cibo ungherese poi, un enorme grandissima incognita condita alla paprika, eppure... eppure...
Durante la creazione dell'itinerario più leggevo più rimanevo sorpresa, perché se ne parla così poco?
E soprattutto, perché si parla ancor meno dell'Ungheria fuori dalla capitale?
Mi si è svelato così questo Paese, tra pagine di blog scritti in inglese per lo più, notizie storiche e culturali e scarsissime informazioni su come spostarsi fuori da Budapest, racimolate qui e là tentando di decifrare talvolta anche il magyar (la lingua del posto), un Paese ricchissimo di storia e altrettanto ricco di siti d'interesse turistico (dei quali vi parlerò man mano nei prossimi post).
Tra le strade del Quartiere Ebraico si respira tutta Budapest, tutta la sua anima da vera e propria (e inaspettata) capitale europea.
La gente che esce tutte le sere, che si tratti del fine settimana o meno, a bere e mangiare.
I locali sempre pieni, la musica, quella dei balli latini improvvisati nel mezzo del Gozsdu Udvar, e quella insolita di una festa ebraica all'interno della Grande Sinagoga, i colori poi, tantissimi e tutti diversi, in tutte le forme.
Tornerò più volte nel quartiere nel corso del viaggio e mai me ne stancherò, questa parte di Budapest è così ricolma di vita ed elettricità da far scalpitare anche me.
Budapest qui è piccoli ristorantini di cucina ebraica, fast food di falafel e hummus (piatti per i quali ho scoperto di avere un grande amore), una città che scoppietta, ammantata dalla sua lingua poco familiare. Il suono di una frenesia gentile.
Mi piace, lo posso dire?
Mi piace tantissimo. Mettetemi davanti delle lucine e una buona dose di gioia di vivere e io, si sa, perdo la testa.
In questa zona, meravigliosa al tramonto ma anche illuminata la sera, trovate la Nagy Zsinagoga (la grande sinagoga di Dohany Utca), io la scorgo sbucando da una viuzza insignificante, lo sguardo oscurato dai palazzi, prima le cupole paffute poi le superfici dorate.
Si tratta della più grande sinagoga d'Europa ed è visitabile al costo di 3000huf per gli adulti (9€) e 2000huf per gli studenti (6.50€), nel cortile sul retro dell'edificio è possibile vedere The Tree of Life, memoriale all'olocausto che prende le forme di un salice piangente argenteo.
A soli 5 minuti a piedi c'è invece uno dei miei luoghi preferiti dell'intera città, il Gozsdu Udvar, cuore di quel calderone che è tutto il quartiere.
Un edificio bianco candido risalente ai primi del '900, oggi adibito a spazio per ristoranti e locali originalissimi, che ne riempono le gallerie e le piazze.
La struttura si sviluppa sia al chiuso che all'aperto creando uno straordinario punto di incontro, ideale per passeggiare, mangiare o bere qualcosa.
Io ho adorato esplorarlo e girovagare per le piccole vie circostanti. I locali sono davvero ovunque, e hanno finito con l'espandersi anche nei dintorni, facendo della zona un intrico di vie gremite di gente. C'è il pub con l'immenso albero in vetrina, e quello che dentro coltiva un piccolo giardino, quello con le padelle appese al soffitto e altri ancora che a variopinti murales alternano luci ad effetto.
Cocktail Bar e ristoranti la sera, caffetterie e bakery davvero cool la mattina (è il posto ideale anche per fare colazione e nel prossimo post vi svelo i miei localini preferiti per una bella fetta di torta).
Con il Gozsdu Udvar è stato amore a prima vista, a simili posti non riesco a dire di no. Loro mi fissano, lucine, buonumore e tutto il resto ad agghindarli e io penso: "sì va bene, vi sarò fedele a vita, non vi libererete mai più di me ... e ora datemi più lucine!!"
E' tra i suoi corridoio che consumo la prima cena ungherese della mia vita, il rumore delle persone di passaggio in sottofondo, immersa nell'atmosfera di festa e fiaba della Budapest notturna.
Il Café Vian (in cui ho cenato) è situato in una delle piazzette centrali, e ha un'atmosfera accogliente, della buona cucina tipica ungherese e il wifi (ebbene sì, tutti i locali a Budapest offrono il wifi, da questo punto di vista sono avanti anni luce).
La mia grossa incognita condita alla paprika si rivela essere in realtà una cucina delicata, leggermente speziata e dai bei colori accesi.
Cosa non dovete perdervi? Salmone caramellato al miele con insalata, gnocchetti con carne e salsa alla paprika e panna e la famosissima zuppa gulash.
Ditemi voi come fa uno a non innamorarsi dell'Ungheria quando ti servono cose del genere?
No, è decisamente impossibile.
E se proprio volete esagerare a fine pasto allo Standard Bistrò & Bar (lo riconoscerete per il patriottismo delle bottiglie e dei neon che formano un'enorme bandiera russa dietro al bancone) potete assaggiare un ottimo Moscow Mule.
Lo ammetto, forse con questa storia del Moscow Mule ho fatto troppo la temeraria, ero abituata a berlo in Giappone dove stra annacquano qualsiasi drink senza pietà e dove ha più che altro un buonissimo sapore di lime e zenzero, qui invece la quantità di vodka nel bicchiere ti prendeva così a calci che ti risvegliavi con un colbacco in testa a ballare casatchok in Siberia (senza sapere perché o come).
Naaaaah, scherzo ... o forse no?
Dopotutto in uno dei pannelli appesi sopra al mio tavolo hanno scritto in inglese: "Ho bevuto così tanta vodka che mi sono risvegliato con un accento russo".
Un fondo di verità dovrà pure esserci.
Sei mai stato a Budapest? E in questo quartiere in particolare? :D
Ti piacerebbe visitarlo? Raccontami le tue esperienze nei commenti !!
Trovi qui il resto dell'itinerario di 1 settimana in Ungheria
→ day 2 ~ Budapest tour a piedi: da Piazza degli eroi ai langos, dalle scarpe ai Ruin Pub
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Ci vediamo alla Prossima Fermata ⊂(。・ω・。)⊃
Ahhh questi posticini mi ispirano tantissimo!
RispondiEliminaSto puntando Budapest per il ponte del 6 gennaio, ho trovato una buona offerta... mi salvo il post ;)
Ciao Diletta :) è una zona bellissima di Budapest, i locali sono tutti particolarissimi e super carini!! Ci sarò tornata non so quante volte ahah
RispondiEliminaSpero di riuscire a pubblicare altri post sull'Ungheria in questo mese (se poi ti va di leggerli) e se ti serve qualche altra informazione scrivimi pure, io poi aspetto i tuoi post per leggere le tue impressioni sulla città ;)