martedì 15 luglio 2014

Prossima Fermata: One Piece Store a Shibuya


Fa caldissimo oggi a Tokyo, armate di gonne ci giapponesiziamo fino in fondo e apriamo l'ombrello.  



Le giapponesi sono davvero attente alla cura delle pelle, perciò se c'è anche mezzo raggio di sole, si bardano all'inverosimile e non importa che ci siano 3 gradi o 40.
Ne vedo andare in giro con manicotti su mani e su braccia (cose che la sauna ci fa un baffo), una addirittura si aggira con un giubbotto impermeabile a maniche lunghe con il cappuccio tirato su e il colletto abbottonato fino a coprire il naso, tipo che sopra a quel giubbotto ci puoi fare una braciolata.












    (tutti con l'ombrello)






Arrivate a Shibuya andiamo allo Starbucks per prendere un matcha frappuccino ghiacciato, è Sabato (il momento in cui il quartiere si riempe di più, palpita di persone), pieno pomeriggio, il sole alto e forte e tentare di combattere il caldo non è facile.  





                                     
                                                       (pausa zuccheri da Starbucks)








   (tre matcha frappuccino in fila che attendono la loro fine)








Ci appostiamo nel tentativo di prendere un posto vista incrocio, i turisti tendono a mettere le radici pur avendo finito le loro bevande ma oggi siamo fortunate, due se ne vanno e balziamo sugli sgabelli.























                                  
(l'incrocio si riempie e si svuota, la gente scorre, avanzando, con i colori dei vestiti che si mescolano e infine corre al termine del verde)










Oggi abbiamo una meta particolare: il One Piece Mugiwara Store, l'enorme negozio di One Piece al sesto piano del centro commerciale PARCO, vero e proprio paradiso per tutti i fans della saga.



    (lacrime di felicità di fronte a tanto ben di dio)









(avvistate due fangirls esaltate che si aggirano per il negozio esibendosi in una serie di onomatopee di visibilio e necessari sbav del caso)









Ad attenderci all'entrata c'è anche la bellissima Boa Hancock














    (mentre ad accogliere i visitatori fuori dall'ascensore c'è Rufy- detto alla nostrana maniera)










E la balena gigante Lovoon




                            (non importa se è per i bambini, sul serio è una cosa troppo bella)








Il negozio è magnifico, file e file di scaffali, mensole e mensole di gadget di qualsiasi tipo




(cappellino che non metterei mai, ma che comunque vorrei comprare)









I prezzi rispetto a quelli di una qualsiasi nostra fiera sono ottimi così come la qualità, non resta che approfittarne dunque.





( i bellissimi poster delle taglie, sono fatti benissimo e stampati su una carta spessa e bella al tatto)








(ok signori del negozio, questa è cattiva, quel deceased è un vero colpo al cuore)









Io, Ale e Isa ci aggiriamo per le corsie alla ricerca di meraviglie da comprare (per noi stesse o per qualcuno di speciale a casa), non si può dire che ci sia poca scelta, l'istinto è quello di arraffare tutto e non so bene dove e cosa guardare per primo.













(ci sono anche i prodotti da bagno di One Piece: spazzolini, pinzette, lime, unghie finte e delle non ben identificate scatoline con stampata su Boa)










     (piatti e scodelle, anche mangiare in compagnia di Rufy è possibile)










Sui muri sono appesi alcuni disegni originali e poster












le pareti e il soffitto sono come il cielo, quello del mare all'orizzonte, con nuvole bianche che fluttuano in mezzo all'azzurro




     ( le lampade sono cappelli di paglia, attenzione ai dettagli che fa sorridere)









e stralci di vignette in bianco e nero













Un angolo è interamente dedicato ai manga e una piccola Thousand Sunny prende il largo lì vicino
































Più in là altri gadget ci attendono



    ( mi dicono che hanno finito i portachiave)









    (seCSi cuscini: Ace, Zoro, Sanji)








(Perona, che è una nana di personaggio, è più alta della sottoscritta: ecco è riuscita a far diventare triste anche me)




















    (modellini di tutte le navi)










C'è anche un reparto vestiti pieno di cose adorabili




    (voglio un paio di calzini accidenti, non me ne faccio un tubo, ma li voglio)










    (cappelli di paglia stupendi che costano troppo e piangiamo)










(cappello di Chopper, ancora più inutile e non indossabile, ma mi si spezza il cuore a lasciarlo nel negozio: i giapponesi sono i maghi del consumismo penso)












Dopo un'ora passata a girare usciamo finalmente con le nostre buste




    (acquisti belli, acquisti nostro tesssssoro)











Il sesto piano di PARCO in generale è dedicato ai gadget, vari negozi si succedono, l'uno attaccato all'altro, senza pareti a separarli





    (tutto quanto a tema Sailor Moon)












                      (cose adorabili che si trovano solo nei negozi giapponesi)










(adoro i panda e adoro questa tazza, mi sa che tornerò a comprarla, quel pandino che spunta è il cucchiaino e io mi sciolgo di fronte a tanta tenerezza)











                      (maschere di Furby che un pò mi inquietano)











    (Shin chan e maschere di Freddie Mercury, accostamenti che in Giappone sono possibili)





















Usciamo, dirette un attimo alla Tower Records, e ci passa di fianco il camion pubblicitario di Daesung che trasmette il suo nuovo singolo




(questi camion passano spesso, in Giappone il mercato dei CD è tutt'altro che in declino, e poi diciamolo, vedere gigantografie di qualche idols o cantante aggirarsi per la città non è niente male)









( Junho dei 2PM sui muri della Tower Records, e fans giapponesi che si appiccicano contro i poster per fare foto, come biasimarle)









A Shibuya il flusso di gente non si attenua, vaghiamo per le vie, c'è chi si ferma per uno spuntino, chi passa e va per la sua strada o semplicemente si rilassa senza meta, e chi come noi è a caccia di occasioni durante i saldi.







(i grattacieli di Tokyo riflettono il mondo circostante e i colori del Giappone si raddoppiano nei vetri)























(un negozio di accessori kawaii dentro lo Shibuya 109)











(una ganguro, capelli biondi e super abbronzatura, in un negozio specializzato in questo stile sempre allo Shibuya 109)









All'interno del 109 c'è tantissima gente, i saldi sono un richiamo fortissimo e le commesse fanno di tutto per attirare più persone possibili, la musica si diffonde ad alto volume e le si sente urlare da una parte all'altra la percentuale degli sconti, mentre invitano i clienti ad entrare





                                     
(ogni negozio ha la sua commessa urlatrice- che spero si dia il cambio con altre nel corso del giorno- che sta fuori dal negozio e passa la giornata a urlare che ci sono i saldi del tot %.
Alcune hanno i coni da cheerleader, altre si accontentano di urlare con il semplice ausilio delle proprie corde vocali agitando per l'aere cartelli, l'importante è portare dentro i clienti insomma)










Isa si dà alle spese pazze dentro Liz Lisa e riusciamo a farci dare quelli che rinominiamo sventolini, strumenti di salvezza contro l'afa giapponese














Quando usciamo dallo Shibuya 109 è ormai sera e girovaghiamo ancora un pò per le viuzze di Shibuya, dove i neon si accendono come fuochi nella notte














         (uno stranissimo ristorante tradizionale il cui edificio è completamente ricoperto di graffiti)









    (un pupazzo gigante spunta da sopra un tetto)












                                          (lanterne rosse incediano la sera di Shibuya)








Ci infiliamo per caso nella Spanish Slope una stretta stradina piena di negozietti e edifici in stile occidentale




(uno dei negozi nella Spanish Slope, con vestiti davvero carini)









Curiosiamo in alcuni di questi ed è già ora di incontrarsi davanti ad Hachiko (tipico punto di incontro dei giapponesi), Myriam ci aspetta per andare a mangiare gyudon.



    (lo Yoshinoya, il ristorante dove abbiamo mangiato, si trova sulla strada dello Shibuya 109)









(specialità della casa: gyudon, base di gohan con vitello e rapa bianca a soli 300yen,davvero buonissimo ed economico)









Dopo cena decidiamo di curiosare nella zona della Love hotel hill, la collina che si trova appena dietro lo Shibuya 109 sede di numerosi love hotel, ormai non ci lasciamo più intomorire da posti vagamente strani come questo e partiamo alla ricerca di qualche scatto interessante.






















































Dopo una breve perlustrazione, Ale sente il bisogno di caffeina e passeggiamo fino al bar della Segafredo che c'è a Shibuya, imbattendoci in una serie di arditi tentativi di scrittura italiana




    (fuori dalla Segafredo: festa di birra di cocktail... ah, tutto chiaro)








    ("pizza ai pepperoni" cit. ristorante che finge di essere italiano)







Ma il meglio ce lo offre una sorta di taverna, su i cui muri esterni i proprietari si sono dilettati a riportare quelle che sembrano in tutto e per tutto alcune delle traduzioni meglio riuscite di niente poco di meno che l'affidabilissimo Google Traduttore, noto patrono di tutti i linguisti.
Avremo continuato a ridere per un'ora buona.



(in raltà siamo noi che non capiamo, questa è poesia, questa è arte. Sento Dante sollevare il coperchio della tomba solo per alzarsi e fare un applauso)




Riporto qua sotto cotanta meraviglia poetica, questo "haiku" giappo-italiano ermetico futurista, leggetelo declamandolo mi raccomando:  

Come è uno foggi (neologismi che varcano le frontiere della lingua)
a coppa nella ricompensa di oggi?
C'è il vino che io cercai? (come potete notare, troviamo chiare tracce di esistenzialismo sartriano)
Si cucina deliziosa
La più alta pieno (struttura grammaticale destrutturata in un riuscito esempio di minimalismo)
Bene
Oh per un tiro di vendemmiai (vocativo)
Fresco un'età (ovvio riferimento a Pascoli)
lurga nel profondo
del red terra (riprendendo da Montale l'uso di parole inglesi si ottiene una stringata concisione)
Assaggiando di flora (tematica del quadretto bucolico)
e del verde di Paese
Vuoi un bicchere?

chapeau signori, davvero mi commuovo sempre rileggendolo.








Con le lacrime agli occhi ritorniamo verso la stazione e Jun Matsumoto dall'alto ci augura la buonanotte, brindando alla nostra salute (e magari), ma effettivamente con tutte ste risate.



    (ora passiamo fare bei sogni, grazie Jun)








(i miei acquisti di oggi: spilla della ciurma di cappello di paglia e spilla di un makkurokurosuke- faccio la collezione delle spille dei posti che visito se non si è notato)






Vi mando un grandissimo saluto, nel prossimo post vi farò vedere come indosso lo yukata, un'esperienza stupenda grazie ad una dolcissima ragazza giapponese.

Ci vediamo alla Prossima Fermata :D !



Se il post vi è piaciuto ricordatevi di MIPIACCIARE:






2 commenti:

  1. Ci sono rimasto delle ore nel Mugiwara Store, per ben due volte :) E che dire di Shibuya? L'ho girata una sera in lungo ed in largo, la adoro!!!!!!

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    1. E' decisamente un posto fantastico il Mugiwara :) !!!
      Shibuya per quanto la si giri e la si conosca secondo me non smette mai di lasciarti addosso stupore

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