giovedì 20 agosto 2015

Prossima Fermata: visitare Takayama o un salto nel periodo Edo


~ itinerario di una settimana: day 2 ~


Raccolta tra le montagne della Regione di Hida è Takayama, che forse ha perso il conto degli anni che passano, dei secoli addirittura, il numero preciso alla fine se l'è scordato e così per dimenticanza o forse sbadataggine è finita che le sue strade hanno conservato tutta la bellezza del Periodo Edo.
La sobria eleganza di legno della città vecchia che parla di un Giappone dal sapore antico, di mercanti e di un'epoca di shogun. E racconta storie vecchie di un mondo che è anche di contadini e delle loro case dai tetti di paglia appuntiti.

E' che Takayama è un mondo di fiaba e la sua storia che inizia con un "c'era una volta ... nell'epoca Edo" mi è rimasta nel cuore ... 




    (Hida no Sato) 




Secondo giorno di viaggio, nuovo treno e nuova destinazione. Takayama, forse meno nota tra le grandi destinazione turistiche giapponesi, è perfetta per chi ha voglia di trangugiare un assaggio di Giappone rurale e respirare atmosfere di un'altra epoca.
A Takayama si trova infatti il meraviglioso 飛騨の里 / Hida no Sato, museo all'aperto che contiene oltre 30 case tradizionali nello stile della Regione di Hida risalenti al periodo Edo.

Così tra le colline di Takayama, in un percorso che si snoda tra ghiaia e alberi, si fa posto la casa del capo villaggio, poi un magazzino, un tempio, una risaia e le bellissime abitazioni chiamate gassho-zukuri, letteralmente "mani giunte in preghiera", per via della forma dei loro tetti appuntiti.




(eccomi che, con scarsi risultati, tento di usare questo antico arnese giapponese, per la serie: non facciamo mancare nulla. Due secondi dopo che la foto è stata scattata sono cascata di lato, mentre il bimbo giapponese dietro di me mostra decisamente più talento) 























    (le case all'interno sono costruite completamente in legno)















                      (una gassho-zukuri) 























    (una risaia, è la prima volta che ne vedo una dal vivo) 







(questo tipo di campane sono chiamate Bonsho/Campane buddhiste o Tsurigane/Campane appese, sono prive di batacchio e il suono viene prodotto colpendo esternamente la campana) 














(sono bachi da seta e sì, li ho toccati, per la serie: non facciamo mancare niente bis... sono lisci e morbidi proprio come la seta che producono)







A camminare indietro nel tempo si finisce poi al Takayama Jinjya, ex sede dei governatori di Takayama che per via delle sue risorse in legname nel 1692 fu posta sotto il controllo diretto dello shogunato, governata da ufficiali inviati da Edo (il nome antico di Tokyo).










Anche qua le scarpe scivolano via, la pianta dei piedi sente il legno liscio e duro, in quello che è diventato ormai uno dei miei rituali preferiti. Togliersi le scarpe, proprio come faccio a casa, si è tramutato in un gesto familiare che mi avvicina all'edificio, che non è più solo legno, pietra o tegole ma è storia e tutte le persone che lo hanno abitato.
Il Takayama Jinjya è un intricato accavvallarsi di stanze e corridoi, tatami e doppie porte in carta sottile che si intrecciano e si snodano. E se da fuori cela bene questo suo aspetto meravigliosamente confusionario, ingannando il visitatore, dentro per me è tutto un osservare e stupirsi.

Il piacere di scoprirlo come non me lo ero aspettato, lo posiziona tra i ricordi più belli.










































(all'entrata del Takayama Jinjya, sul cartello c'è scritto: "Takayama Jinjya, Heisei 26. 8. 11 " ovvero  8 Agosto 26°anno Heisei. Heisei è il nome del periodo in cui si è ora in Giappone. Il periodo Heisei è iniziato nel 1989 con l'ascesa al trono di Akihito, l'attuale imperatore giapponese ed tutt'ora in corso. Il periodo di regno dell'imperatore viene dunque utilizzato come metodo alternativo per indicare le date )  






Appena fuori dal Takayama Jinjya c'è un piccolo mercato di contadini e artigiani locali. Una vecchina giapponese alta neanche un metro e cinquanta, ricoperta di strati colorati di indumenti, si affaccenda dietro casse di invitanti pesche giapponesi, rosse e gialle e con quella loro forma caratteristica di tondo che si chiude a goccia.
Chiedo una pesca, lascio le mie monete, la signora intuendo il desiderio di mangiarla immediatamente prende a togliere piano piano la buccia con un coltello, poi la sciacqua e me la porge in una sottile plastica in modo che il succo non lasci appiccicose le mani, accade così che addento il mio primo dolcissimo morso di  /momo.



(la frutta in Giappone ha un certo costo, una pesca viene venduta a Tokyo in media per circa 600 yen, più di 4 euro. Queste pesche costano invece 100, 200 o 250 yen l'una a seconda della grandezza. Visto il prezzo basso, considerando che le pesche sono uno dei miei frutti preferiti, non ho esitato un secondo a comprarmene una. La zona di Takayama poi, tra le altre cose, è famosa anche per le pesche)





(è stata avvistata una Stefania felice. La pesca era dolcissima e succosa, una delle più buone che io abbia mai mangiato in tutta la mia vita. Bisogna infatti tener conto che in Giappone, sì i prezzi sono alti, ma la frutta è altamente selezionata, dall'aspetto magnifico, senza l'ombra di un'ammaccatura o imperfezione e dal sapore delizioso. In Giappone la frutta viene usata anche come regalo ed esistono addirittura dei cesti-regalo di frutta bionica baciata dalla perfezione divina che costano diverse centinaia di euro)







Ci addentriamo ora nel quartiere di Sanmachi, vero cuore antico di Takayama. Un succedersi di vecchi negozi di mercanti, case d'epoca, café e distillerie di sake risalenti al periodo Edo.
Piccole strade circondate di legno scuro che forma linee squadrate nelle tante finestre e porte dei locali.
Ed è questa, a tratti delicata a tratti rigida, la grazia del Giappone di un tempo, che non ha bisogno di fronzoli o esagerazioni.


(un carinissimo ristorante di soba e udon come indicato dalle scritte sul 暖簾 / noren, la caretteristica tendina all'entrata dei ristoranti giapponesi) 














    (le rive del Miyagawa, fiume che attraversa Takayama)







(secondo una tradizione locale gli edifici del quartiere Sanmachi sono di colore nero perché i proprietari volevano nascondere il fatto di averli costruiti con legno pregiato, come cipresso e cedro, all'epoca vietati per uso privato. Per evitare di attirare l'attenzione degli ispettori governativi, che avrebbe ordinato l'abbattimento dell'edificio, il legno veniva colorato con la fuliggine)























(il sake è una delle specialità di Takayama. Le distillerie di sake si riconosco grazie ai sugidama, sfere fatte di rami di cedro, che vengono appese all'entrata del negozio) 






























(un negozio interamente a tema coniglietti. Si tratta dei Takayama Ubobo, gli ubobo letteralmente coniglietti/cuccioli di coniglio, sono piccoli pupazzi-amuleto di buon augurio e senza volto. E in alto a sinistra maneki neko in versione coniglio, curioso vero?)







(tramonto sulle rive del Miyagawa, una coppia giapponese si è ricavata il suo angolino di intimità, scambiandosi qualche parola e molti sorrisi)  





(un muro per i visitatori, a disposizione dei passanti ci sono pennarelli di vari colori. Ho disegnato una nuvoletta con cuoricino annesso con scritto イタリア/ Italia, e ステ/ Ste di Stefania ... riuscite a trovarli??






Giunta la sera cerchiamo un posto in cui mangiare. Takayama è anche casa di imperdibili specialità culinarie tra cui il pregiato Hida gyu/ manzo di Hida che io scherzosamente chiamo "carne di mucchina massaggiata" (leggenda narra che le mucche in questione per avere una carne così buona, non solo vengano nutrite e trattate al meglio, ma vengano anche letteralmente massaggiate)



( nel cartello in rosso 厨房ギャラリー / Kitchen gallery , 調理風景ご覧ください/ guardate la preparazione del cibo per favore. In molto ristoranti di Takayama sono così orgogliosi dei loro piatti tradizionali da avere queste piccole finestre che dalla strada danno direttamente sulla cucina, in modo da poter ammirare i cuochi all'opera






(il まんぷく亭/ Manpukutei è il ristorante in cui abbiamo mangiato. Forse all'apparenza un pò ruvido e poco attraente, ma gestito da una deliziosa coppia di vecchietti giapponesi, frequentato da locali, con piatti tradizionali eccezionali, tra cui diverse preparazioni di manzo di Hida a prezzi non troppo alti. Assolutamente approvato!!) 







(parte del set che ho ordinato: gohan, insalata, tofu fresco, zuppa di miso e tsukemono/sottaceti giapponesi)







(ed ecco il piatto forte: hida gyu cotto alla hoba miso, ovvero grigliato con del miso sopra una foglia di magnolia. E' un tipo di cottura caratteristico di Takayama davvero delizioso) 







Dopo la cena meravigliosa torniamo in hotel. Questa volta niente ostelli per noi, per rispettare appieno l'atmosfera di Takayama abbiamo prenotato una stanza in un ryokan, un albergo tradizionale giapponese.
La camera è enorme, in legno, con porte scorrevoli massicce e intagliate, dipinto sul muro un sakura in fiore e per me è amore a prima vista.



(la zona futon della nostra stanza. Il Ryokan si chiama Rickshaw Inn e permette un'esperienza tradizionale a prezzi contenuti) 






(eccoci in yukata da camera. Ogni buon ryokan offre sempre agli ospiti alcuni yukata da indossare in camera) 






CONSIGLIO FINALE: se avete tempo di fermarvi un giorno in più prendete uno dei tanti bus che partono dalla stazione di Takayama e andate a visitare Shirakawa-go, antico villaggio patrimonio dell'unesco in cui le case sono costruite nello stile gassho-zukuri



Per scoprire di più sull'itinerario di una settimana in giro per il Giappone *:. o(≧ ▽ ≦)o .:*

Cosa ne pensate di Takayama ? :) se questo post vi è stato utile e lo avete trovato interessante fatemelo sapere nei commenti e lasciate un like su

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Ci vediamo alla Prossima Fermata gente ⊂(。・ω・。)⊃ !!!




16 commenti:

  1. Che bella Takayama! Purtroppo non sono ancorsa riuscita a visitarla, ma probabilmente il prossimo viaggio in Giappone sarà proprio tra la Valle del Kiso e Nagoya, toccando anche Takayama!

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    1. Io ne sono rimasta davvero affascinata !! Takayama e Shirakawa-go assolutamente consigliate :)
      non sono stata nella valle del Kiso, ma deve essere stupenda !!!

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  2. Meravigliosa! Davvero un sogno! Ma quanto dista da Tokyo? Tu che ci sei stata pensi sia fattibile visitarla in una gita di un giorno?

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    1. Ciao Hachi :) sembra di tornare indietro nel tempo vero ??

      Da Tokyo in treno ci si impiegano dalle 4 alle 5 ore per andare (diepende dal tipo di treno) e il costo (sola andata) si aggira attorno ai 110 euro (se invece hai il Japan Rail Pass puoi scegliere di prendere treni inclusi nel pass e quindi lo avresti già pagato)

      In pullman da Tokyo ci vogliono 5 ore e mezza e costa andata-ritorno circa 90 euro (esiste al momento con gli highway buses anche un bus notturno che ti fa arrivare a Takayama alle 4.30 del mattino permettendoti di visitarla e poi ripartire alle 4 di pomeriggio)

      Diciamo che volendo si può visitare in un giorno, però è una bella sfacchinata fare avanti e indietro da Tokyo, però se vuoi vedere una cittadina che ha conservato la sua atmosfera antica Kawagoe è a mezzora da Tokyo e si raggiunge facilmente con un treno che parte da Ikebukuro :)

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    2. Grazie mille per le informazioni! :))

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    3. prego Hachi :) hai intenzione di andare a Takayama o Kawagoe ??

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  3. ACC! se postavi una settima fa inserivo il ryokan nell'itinerario..... Magari riusciamo a cambiare ancora qualcosa...

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    1. (e poi ti chiederò un muuuchio di cose!!!)

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    2. Ciao Aldabra :) accidenti fammi sapere se riesci a pernottare nel ryokan, io mi sono trovata bene al Rickshaw, ma in zona ce ne sono molti (anche più belli, con l'onsen incluso e ovviamente più costosi)

      Certo per qualsiasi domanda su Takayama chiedimi pure qua sul blog :)
      Non so quale sarà il tuo itinerario ma io ho visitato anche Kanazawa, Kyoto, Nara, Arashiyama, Fushimi Inari, Hiroshima e Miyajima (di cui però non ho ancora scritto i post anche se sono in programma) quindi se hai domande su altri luoghi del tuo itinerario io sono a disposizione :)

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Che splendido racconto! Amo Takayama e ho avuto la fortuna di tornarci per il matsuri: meraviglioso. A Hida no sato, essendo stato a Shirakawa-go, non sono stato, ma sembra molto bella!
    Sempre un piacere leggerti.

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    1. Grazie mille Patrick!!
      Takayama è rimasta nel cuore anche a me e mi piacerebbe moltissimo poterci tornare anche per il matsuri (tu lo consigli mi pare di
      capire).
      Hida no Sato è molto interessante anche se non saprei dire se possa considerarsi al pari di Shirakawa-go, potresti andarci in un prossimo viaggio e darmi una tua opinione in uno dei tuoi meravigliosi racconti.

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  6. Stefania mi stai facendo inconsciamente scegliere la meta del prossimo viaggio (2018, perché quello di agosto 2017 mi è già stato...come dire...inculcato nella mente)!
    A me piacciono tanto i tuoi diari di viaggio, così ricchi di descrizioni e foto bellissime, mi sembra di essere lì con te!
    Sul Giappone sto imparando tanto leggendo i tuoi post, anche se ultimamente la curiosità è talmente tanta, che leggo qualsiasi cosa mi venga taggata sull'argomento!
    E' indubbiamente un viaggio che sarebbe perfetto per me. Dimmi una cosa Stefania: a livello organizzativo, si riesce a fare tutto da soli, oppure è il caso di affidarsi in parte ad agenzie (locali) per le visite e le escursioni?
    Grazie cara!
    Claudia B.

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    1. Ciao Claudia :) grazie mille davvero, se sono riuscita anche solo un pochino a farti sognare e viaggiare in Giappone posso ritenermi davvero felice, io d'altronde non posso fare a meno di parlarne bene e sponsorizzarlo in lungo in largo (sono poco di parte? ahah).
      E' una cultura talmente lontana dalla nostra ma assolutamente affascinante, apprendere al riguardo per me è qualcosa di prezioso e mai scontato e sono sicura ti troveresti benissimo :) !!

      Dipende molto da dove volete andare e che tipo di viaggio volete fare, ma diciamo che in generale non è un paese difficilissimo da girare da soli secondo me, in più essendo la prima volta magari visiterete anche le mete più famose dove sono più abituati ai turisti, l'importante poi è avere internet per le direzioni, visto che non hanno i nomi delle strade o i numeri civici come noi e spesso arrivare in un luogo specifico (magari anche un ristorante che vi incuriosisce) non è sempre facilissimo se non si conosce già la zona. Per il resto la rete dei trasporti è secondo me piuttosto semplice e nelle stazioni ci sono sempre dei punti info in cui parlano inglese (anche se in giro è parlato in generale poco) :)

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  7. Stupenda! Takayama, insieme a Shirakawa-go, saranno decisamente tappe imperdibili del mio prossimo viaggio in Giappone (spero al più presto).
    Quella pesca deve essere stata succosissima!
    I bachi da seta li ho toccati anche io, in Thailandia e sono davvero liscissimi :)

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    1. Shirakawa-go manca anche a me e mi piacerebbe moltissimo in effetti tornare nella zona e visitarla :D a vederla dalle foto sembra un incanto!!
      Takayama consigliatissima, è interessante storicamente, bellissima per la sua atmosfera antica e ha anche una cucina locale strepitosa tra frutta, sake e carne pregiata.
      Ci credi che è stata l'unica pesca mangiata in tutta l'estate XD con i prezzi a cui la vendono ne ho mangiata ben poca di frutta mentre vivevo lì, però queste venivano "solo" 200yen erano giganti e succosissime *^* se ti capita non lasciartele scappare!

      Vero? Fa un effetto stranissimo toccarli ahah non te lo aspetti, diciamo che a parte l'esperienza dei bachi da seta ti invidio amorevolmente il viaggio in Thailandia XD (andrò a cercare i post per sognare un pochino!!)

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