Odaiba è l'isola che non c'è o meglio
che non c'era. Un'isola di divertimenti, dove tornare bambino non è
un viaggio seconda stella a destra poi dritti fino al mattino ma una
corsa su rotaie che seguono l'ondeggiare del mare. Non troverete
forse Peter Pan ma un Gundam, al posto dei bambini sperduti il Drago
Shenron, la Statua della Libertà invece che i pirati e se vorrete
volare, niente Trilli ma una delle ruote panoramiche più famose del
mondo.
( in viaggio sulla Yurikamome,
il treno automatico che collega Tokyo -si prende dalla stazione
Yamanote di Shimbashi o da quella di Shiodome- all'isola artificiale
di Odaiba)
Oggi a Tokyo il sole non si fa pregare,
il calore ti si appiccica addosso senza mai mollarti, è l'afa
d'Agosto giapponese, quando in cielo non c'è neanche una nuvola e
dell'ombra non se ne parla.
La Yurikamome scorre sull'acqua, vola e
serpeggia sulle onde, proprio come il gabbiano dalla testa nera
-abitante della baia di Tokyo- da cui prende il nome. Dentro la gente
pigiata, è un finesettimana ideale per recarsi a Odaiba e non siamo
le uniche ad aver avuto questa idea.
Odaiba è un'isola costruita dall'uomo
per l'uomo, vi hanno casa aziende e ogni sorta d'intrattenimento.Tre
principali centri commerciali: Aqua City,
Diver City, il Venus
Fort e la sede della Fuji TV:
il Fuji TV Building sul
cui tetto si trova il ristorante di One Piece.
Scendiamo alla
stazione Daiba e la folla che passeggia è qualcosa di incredibile,
nell'aria risuanono musiche e canzoni.
Scopriamo così
che oggi c'è un festival dedicato ad idols esordienti, ci ritroviamo
gomito gomito con fans che si accalcano attorno ai palchi sparsi qua
e là, desiderosi di farsi più vicini all'oggetto del loro amore si
bagnano di Sole, incuranti dei gradi segnati dal termometro.
(un gruppo idol
di giovanissime ragazze, bianche e pure e coi visini acqua e sapone.
I fans, per lo più maschi, sotto al palco paiono estasiati,
conoscono tutte le mosse dei balletti, e nel loro centimetro quadrato
di spazio arraffato per amore della loro favorita, le eseguono con
maestria ineguagliabile. Protendono le mani e le sventolano in aria a
ritmo della canzoncina di turno, non si agitano, non spingono,
stregati dallo spettacolo, con quell'attenzione tutta giapponese, non
perdono una parola del testo e cantano anche loro. Dopotutto questo è
il loro tempo libero, e da esso si lasciano assorbire, avvolti nel
divertimento in quella maniera ancora una volta che pare particolare
del Giappone. Pigio il tasto della macchina fotografica e sorrido,
in Italia non si vedrebbe mai una scena simile)
Tento anche di
fare qualche video, ma ovviamente e severamente vietato e un apposito
omino ha il compito di acciuffare e fermare i poveri stolti che ci
provano -ovvero me- e con il solito simil cazziatone in
giappoenglish, devo mettere da parte le mie aspirazioni da Steven
Spielberg almeno finché l'apposito omino non becca dei giapponesi
fare lo stesso e io mi acquatto dietro una pianta continuando la mia
losca missione (vedete sono una vera ribelle, o sarà che i
cazziatoni in giappoenglish non sono particolarmente spaventosi)
(il gruppo ha
appena finito di cantare una canzone, le ragazze in coro ringraziano
il pubblico per poi presentarsi)
(qua sono
addirittura riuscita a riprendere un pezzo di canzone, come potete
vedere il pubblico saltella imitando le ragazze e io li trovo di una
tenerezza infinita, non so, mi sembrano degli spettatori davvero
spensierati e felici)
Proseguiamo verso il Diver City
e ci infiliamo dentro per curiosare, l'aria condizionata pare una
delle cose più belle mai inventate al mondo.
(Pocky e Pretz in scatole grosse
come quella formato famiglia dei Kellogg's)
(proprio di fronte alla piramide di
Pocky un negozio che vende biscotti a forma di Hello Kitty da mettere
dentro il gelato)
Usciamo e facciamo il giro del
perimetro del Diver nel tentativo di trovare il famoso
Gundam a grandezza naturale,
vana ricerca, eppure è un coso bello alto, non dovrebbe essere
difficile da individuare.
(facendo il
giro intorno al Diver ci ritroviamo sulla sinistra la ruota
panoramica: chi non cerca trova e io le scatto una foto)
Il lato che
ispezioniamo per ultimo è ovviamente quello in cui si trova Mr
Gundam, la sentinella a guardia di Odaiba, dormite sonni tranquilli
oh cittadini di Tokyo.
(in questa foto
il Gundam ha anche quello sberlucicchio da anime che fa molto Maria
Antonietta in Lady Oscar: è vivo, vivo vi dico!)
(alle spalle del Gundam, il Gundam Café,
appassionati della serie potete svuotare le vostre tasche, io riservo
i money per il ristorante di One Piece)
(il retro del
Gundam. Sembra di vedere il profilo di un fiero guerriero che si
staglia sull'orizzonte, in una giornata di fuoco che non lascia
scampo siamo ormai affamate)
Ci
arrampichiamo su per il Fuji TV Building,
su scale mobili che dentro a tubi portano fino al tetto, a una delle
mete più agognate di questa scampagnata: il ristorante di
One Piece.
(vista dalle
scale mobili. Il divertimento di Odaiba passa per le geometrie di
linee alle volte rigorose alle volte bizzarre. Strade dritte e serie,
edifici che sembrano rettangoli larghi o lunghi, grattacieli che si
appoggiano al cielo e in lontananza anche lo Sky Tree)
(Going Marry siamo pronte a salpare, la nostra meta è lo
stomaco pieno)
Così pazientemente ci mettiamo in coda, il ristorante è pieno ma neanche l'ombra di un occidentale a parte noi .
(Chopper e Rufy ci danno il benvenuto: いただきます!!!)
Il nome del ristorante è Baratie, proprio come quello in cui ha
lavorato Sanji prima di unirsi alla ciurma di cappello di paglia,
l'interno ricorda quello di una nave con alberi maestri e ponti di
corda ai muri, da un lato la cartina del mondo di One Piece, mentre
sul bancone sono adagiati cibi in vero stile One Piece.
(Sanji accoglie i clienti, mentre Rufy cerca di sgrafignare
qualcosa, chi vuole un tentacolo di piovra gigante mangia uomini per
pranzo?)
(se vi trovaste catapultati nel mondo di One Piece in che luogo vorreste andare?)
Non
resistiamo alla tentazione e alla fine prendiamo uno scrigno
del tesoro,
che è la versione one piecesesca dell'Happy Meal, solo che la
scatola non è a forma di casetta ma di forziere dei pirati, e nessun
Ronald Mcdonald ti sorride arcignamente. C'è il logo del Baratie
stampato sopra e io mi rincitrullisco davanti a ste cose in stile scemo-nerdose.
(dentro allo scrigno del tesoro: patatine, crocchette di pollo e karaage)
Alla televisione trasmettono alcune
scene significative dell'anime per poi passare ad elencare i piatti e
le bevande preparate dal ristorante, spiegando qual è l'idea che sta
dietro quei cibi e cosa esattamente li leghi al mondo di One Piece.
(l'interno del Baratie)
(le bandierine messe dentro i
cocktail. C'è un cocktail per ogni personaggio, che è rappresentato
dallo stemma sulla bandierina)
(chele di granchione, cosciotto di
T-rex, faccia di un coso non ben identificato e un Lumacofono)
(io, Sanji e la manina lesta di
Rufy)
(Zoro invece ci osserva con
tranquillità dall'alto: fa il bello e impossibile fino all'ultimo
insomma, mica scende a salutare le sue fans accanite)
(nel negozio di fianco al ristorante
vendono cibo a tema One Piece: i Frutti del diavolo e dei
coloratissimi cracker di riso con stampati sopra i personaggi)
Uscite dal Fuji Tv Building, ci
rifugiamo dentro l' Aqua City,
fa ancora troppo caldo per andarsene a zonzo senza preoccupazioni e
andiamo all'assalto del fantastico Jump Shop.
(sotto il Fuji TV Building, edificio dalle forme particolarissime, lucido e
argenteo, sormontato da una sfera, ma per il resto poi perfettamente
dritto)
(Goku e
Shenron, ho riunito le sette sfere, sono pronta a riportare Crilin in
vita per la 88347827409284 volta)
(infilerò uno o due cartonati in
borsetta et voilà il gioco è fatto, poi me ne andrò in giro
tranquillamente... sì, con la borsa da cui spuntano mani e piedi di
cartone: problems?)
(curiosando tra gli scaffali del
Jump Shop)
(ci fermiamo un attimo allo
Starbucks dell'Aqua per assaggiare il nuovo Matcha Frappuccino con
brownies. Starbucks tende a far uscire ogni tot. dei prodotti
speciali disponibili per un periodo limitato e questa volta siamo
vinte dalla curiosità, dopotutto si tratta di matcha con sopra dei
brownies non so se mi spiego)
Scendiamo al piano inferiore e troviamo
una zona ristoranti in cui vengono serviti ramen e specialità
provenienti da varie parti del Giappone, idea molto carina per un
pasto diverso dal solito.
Fuori dall'Aqua questa è la vista che
ci si presenta, la baia di Tokyo, a destra la Statua della libertà
e davanti il Rainbow Bridge,
mi sporgo dalla balaustra assaporando il vento e l'aria di mare.
Tokyo è un posto incredibilmente verde per essere una grande
metropoli e in mezzo al suo caos si può trovare ovunque un angolo di
tranquillità inaspettata.
(l'Aqua e il
Fuji TV Building)
(la piccola statua della libertà di Odaiba)
(il Rainbow
Bridge, dietro di lui si affaccia rossa in volto la Tokyo Tower)
(Odaiba è
un'isola costruita a piani, non solo quelli dei grattacieli o dei
centri commerciali, ma ponti, sopraelevate e la Yurikamome, serpente
di ferro che la sorvola, sbobinandosi in mezzo agli edifici)
Ci dirigiamo ora
verso il Venus Fort, un centro commerciale davvero particolare
perché costruito per assomigliare a un'antica città italiana,
perfino il soffitto non è freddo metallo, calcestruzzo o pannelli ma
fatto di cielo. Azzurro e nuvole sopra la testa e giochi di luce che
ricreano il sole nelle varie ore del giorno.
(il Venus
Fort e la zona di Palette Town - l'area in cui sorge la ruota
panoramica)
Per entrare
passiamo attraverso un piccolo museo dell'automobile molto
interessante, in cui le auto sono divise per Paese d'appartenenza
(c'è anche
un'area dedicata all'Italia, chi ha ideato il museo ha cercato di
ricostruire una sorta di Napoli, con tanto di panni stesi su fili
tirati da un palazzo all'altro, graffiti e madonnine: molto
pittoresco insomma)
(l'apocalisse
si avvicina, i giapponesi lo hanno predetto: poi non dite che non vi
avevo avvisato)
(perché se
siamo in Italia il negozio di frutta e primizie -qua andiamo sul
colto con ste parole- non può mancare)
E in fine entriamo
dentro il Venus Fort, un grande oculo, proprio come quello del
Pantheon, ci accoglie mostrando nuvole paffute, riversando su di noi
una luce che è artificiale ma pare calda e gentile. E' un
susseguirsi di lunghe camminate abbracciate da portici sotto i quali
si trovano i negozi, intervallate da ampie piazze, balconi e
lampioncini, in quello che è fatto per sembrare marmo o pietra e che ha tutta l'apparenza solida degli edifici antichi in Europa, come qua
a Tokyo raramente se ne vedono.
(siamo tornate
in Italia e una fontanella con un paio di statue stile Roma Antica
non ce la vuoi piazzare?)
(la Bocca
della verita e la Venere di Botticelli, arte italiana mix&match)
(come fuori
anche dentro al Venus Fort il sole tramonta e tinge di rosso il
soffitto e l'ambiente, è particolare, suggestivo. Trovo l'idea che
sta dietro a questo centro commerciale davvero bella)
La colorata
entrata di Palette Town ci fa pregustare il giro
sull'altrettanto colorata Daikanransha, la terza ruota
panoramica più alta del mondo. Ma prima diamo una sbirciatina allo
showroom della Toyota che è proprio lì di fianco.
(l'entrata di
Palette Town)
(sotto la
ruota panoramica, i suoi gabbiottini colorati si innalzano verso il
cielo come uno sciame di palloncini sfuggiti alla mano di un bimbo
disattento)
Si paga e si
sceglie se salire su un gabbiottino colorato o su uno dei quattro
gabbiottini trasparenti, tutte e tre abbiamo paura del vuoto, ma in
un moto di entusiasmo -perché
vedere persino quello che si ha sotto i piedi ha decisamente il suo
fascino- e mancanza d'amor proprio optiamo per uno di quelli
trasparenti.
(noi saliamo e
il sole cala, è l'ora del tramonto ad Odaiba)
(così,
insomma per farvi capire il grado di incoscienza di tre che si stanno
cagando sotto, ma che sopraffatte dal gaudio del momento fanno
sballonzolare un maledetto coso trasparente a mille mila metri da terra
perché per fare le foto bisogna spostarsi da una parte all'altra.
Dal canto mio le foto le faccio con una mano attaccata alla
balaustra, non che se precipitassimo serva poi a qualcosa)
(Odaiba
dall'alto, dipana le sue strade, tra l'acqua del mare e gli edifici,
si incastrano e danzano con precisione, è la bellezza moderna di
un'isola che la natura non ha creato)
(ancora ponti
e strade sul mare, emergono i grattacieli tra una pozza e l'altra, mi
sembrano braccia che dall'acqua si allungano verso il cielo, per
acchiappare un poco d'aria e stiracchiarsi per bene, ne approfittano
perché qui al contrario di Tokyo città, lo spazio non manca)
(sopra il
tetto di quella che credo sia una fabbrica i fanali sono disposti a
formare un cuore)
Il giro sulla
ruota finisce e noi ancora una volta ci avventuriamo per le strade di
Odaiba, le luci incominciano ad accendersi mentre partiamo alla
ricerca dell'Oedo Onsen Monogatari, un onsen al cui
inerno è ricreata una città di epoca Edo.
Finiamo su una
sorta di lungo mare molto ampio costeggiato da un parco, ma
dell'onsen neanche l'ombra, è il solito problema di Tokyo: andare in
un luogo nuovo richiede una dose extra di pazienza, perché è molto
probabile che se sei senza internet finirai col perderti.
Scopriamo che il
posto è ritrovo gettonato di cosplayers, particolarmente adatto per
scattare foto, sparsi un po' ovunque gruppetti intenti in servizi
fotografici.
(e poi vedo
questo, un servizio fotografico in pieno stile yaoi, due ragazzi
appoggiati ad una 自販機 che
fanno finta di baciarsi. E' lo stravagante fascino di Tokyo che mi
incanta, all'improvviso sboccia la sorpresa, è un fiore inaspettato.
Un post it che appiccico al tabellone dei ricordi perché lontano
anni luce dalla mia quotidinità italiana, quando invece qua può
accadere, di camminare tranquillamente in un giorno qualunque e
imbattersi in qualcosa di simile)
(una coppie di
cosplayers cammina davanti a noi, parrucche in testa, borse piene di
vestiti. Di lato altri due cosplayers decidano sul da farsi,
cavalletto ben piantato a terra, braccia sui fianchi)
(giungiamo in
questo spiazzo, tutti i gruppetti davanti a noi sono di cosplayers)
Alla fine ci
arrendiamo a chiediamo indicazioni a due ragazze che ci consigliano
di riprendere la Yurikamome perché l'Oedo Onsen è piuttosto lontano
rispetto a dove siamo arrivate a forza di cammina cammina.
Paghiamo il
biglietto e scendiamo praticamente davanti all'Onsen, le sue lanterne
giganti ci indicano la via nella notte ormai calata, ma all'entrata
ci aspetta una brutta sorpresa alla quale in parte eravamo già
preparate, ma che speravamo non si verificasse: non lasciano entrare
Isa e Ale perché tatuate.
I gloriosi sogni di immergersi nell'acqua
calda e rilassarsi sfumano e meste torniamo a piedi fino alla zona
dell'Aqua City e per puro caso ci imbattiamo nello spettacolo serale del Gundam, la gente siede per terra, naso all'insù, nello spiazzo davanti al robottone.
(tra lucine e musichette eccolo in tutta la sua potenza)
Ci consoliamo poi con
qualche foto notturna -ormai le luci di Odaiba sono tutte accese, ballano frenetiche e ipnotiche- ci lasciamo andare su una panchina vista baia di Tokyo e io mi sfilo le scarpe, stanca per la giornata.
(i raggi della
ruota panoramica cambiano continuamente colore, piroettano, si ritirano, si allungano, è un gioco di velocità tra loro e il buio)
(le luci del
Fuji TV Building si muovono senza sosta, creano scritte, forme
geometriche, fiori colorati)
(la vista
dalla nostra panchina: il Rinbow Bridge -letteralmente il Ponte Arcobaleno- finalmente illuminato, in
lontananza i grattacieli di Tokyo e i battelli che scivolano
sull'acqua scura come pece)
Ancora una volta
riprendiamo la Yurikamome e il percorso a ritroso sulle sue rotaie ci
riporta verso casa, in quella Tokyo città che ci ringhiotte nel suo
accumularsi di edifici, in qualche modo mai soffocante.
Cosa ne pensate di
Odaiba? Vi è piaciuta e la visitereste? Fatemi sapere cosa ne
pensate, sono molto curiosa.
Per oggi è tutto,
ma ci vediamo alla Prossima Fermata, che ne dite?.
Visto il nuovo canale tv Agon Channel? Stanno facendo casting per tantissimi nuovi programmi in partenza e in più hanno annunciato che Sabrina Ferilli condurrà "Contratto”, il talk show di punta del canale in onda in prima serata
RispondiEliminaBrave! Io non sarei mai salita nella capsula trasparente!
RispondiEliminagrazie :)!! è stato molto divertente però!!
EliminaSempre bellissimo leggere delle tue avventure
RispondiEliminaGrazie davvero :D è un piacere condividerle con voi!! Sei mai stato ad Odaiba? :)
EliminaSempre bellissimo leggere delle tue avventure
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