martedì 25 febbraio 2014

Prossima fermata: Lisbona, parte 2 - Sintra e Cabo da Roca

5 GIORNI A LISBONA

Quarto giorno a Lisbona, oggi abbiamo in programma la visita di Sintra un piccolo paesino patrimonio dell'Unesco. Ciò che rende la località di Sintra unica nel suo genere è la singolare concetrazione di palazzi e castelli.
Sintra è il luogo più bello visitato durante il viaggio e quello che forse più mi è rimasto nel cuore, dedicate un'intera giornata alla sua eplorazione, se siete a Lisbona non potete perdervelo.
Ci si arriva facilmente in treno, partendo dalla stazione del Rossio a Lisbona e il viaggio dura circa 40 minuti (il biglietto è intorno ai 4,10 andata e ritorno). 

    (la magnifica stazione del Rossio)

Ciò che si respira a Sintra è un'atmosfera moresca, di fiaba e di sogno. Colori, tempi passati, tanto verde e sole, e poi ? Poi meraviglia, man mano che visito, non riesco a fare a meno di essere sempre più innamorata della piccola e incantevole Sintra.



                              (la stazione di Sintra)

Dalla stazione al centro paese percorriamo un tratto a piedi, la vista è stupenda e già durante la camminata si possono scorgere tracce del passato arabo del luogo.

 
Una volta arrivate in centro scegliamo di visitare per primo il Palácio Nacional che si trova nella piazza principale di Sintra. Il palazzo, risalente al XVI sec, è costituito da una serie di corpi collegati da cortili, scale, corridoi e gallerie. Davvero sorprendetne è proprio questo susseguirsi di stanze così diverse tra loro per dimensioni e temi.

    ( il Palácio Nacional visto dalla strada per arrivare al centro di Sintra)
  
Ciò che salta subito all'occhio è l'elevato numero di stili (medievale, gotico, manuelino, rinascimentale, romantico). Il Palácio è un'entità multiforme e colorata, che vive in tutta tranquillità il suo eclettismo.

                  (dettagli degli interni del Palácio Nacional: cigni, gazze ladre, uva e fiori arabi)

Uscite ci lanciamo in esplorazione, poco oltre la piazza principale c'è un piccolo ufficio turistico, ci fermiamo incuriosite e troviamo una SUPER offerta (è il santo patrono del viaggiatore low cost che veglia su di me? ): biglietto andata e ritorno del pullman per salire fino agli altri palazzi (sono costruiti su una collina) + entrata al Castelo dos Mouros e al Palácio da Pena a 13 euro (lo dovete mostrare all'entrata di entrambi perciò trattatelo come un tesoro prezioso).
Vi sconsiglio di salire a piedi, non è lunga: di più (molto di più, anche se qualche valoroso dalla faccia sconsolata ci prova anche a salire a piedi). In ogni caso camminerete già tanto all'interno dei castelli e il pullman vi lascia davanti ad ogni monumento e vi riprende per portarvi alla tappa successiva: molto comodo insomma.
Così scendiamo alla prima fermata: inizialmente Sintra era un insediamento arabo, ciò che ne resta è il magnifico Castelo dos Mouros che domina la valle sottostante offrendo una vista spettacolare. La roccaforte vera e propria si raggiunge con una breve passaggiate immersi nella natura lungo un sentiero in terrabattuta. La sensazione è proprio quella di compiere un viaggio indietro nel tempo.

(la roccaforte araba percorre il crinale con le sue forme sinuose, mi ricorda la muraglia cinese in miniatura, sarà per questo che amo il posto alla follia?)

La visita è davvero divertente, ci si può muovere liberamente sulle mura, salire strette scalette in pietra, arrampicarsi sulle torri, una grande soddisfazione per il turista avventuroso.

   (il Palácio National sotto di noi, oggi domino la valle, domani ovviamente il mondo)

Una volta conclusa la visita, torniamo alla fermata dell'autobus, che ci carica per portarci al Palácio da Pena residenza dei regali portoghesi fino alla proclamazione della Repubblica nel 1910, costruito sul punto più alto della collina ( le solite manie di grandezza).

    (il Palácio da Pena visto dal Castelo dos Mouros)
 
Il castello è un tripudio di colori e stili, anche qui c'è un pizzico di moresco a condire il tutto.


    (scorci del Paláccio da Pena, non ve l'ho detto ma sono ad Agrabah in realtà)
 
E' ormai ora di pranzo ma abbiamo poca scelta, confinate in cima alla collina aspettando di entrare per la visita, l'unica soluzione è mangiare allo chicosissimo bar del castello. Prendo un panino tonno e pomodoro, me lo servono in una carta bellissima, il pane sa di costoso solo a vederlo, una baguettina con i semini sopra. Niente da dire: buonissimo, ma vado alla cassa con il timore che mi spennino, invece mi chiedono solo 4 euro, come ad un normale autogrill da noi (a pensarci prima avremmo potuto comprare qualcosa nella panetteria che c'era nella piazza principale, ma alla fine è andata bene lo stesso). Rifocillate partiamo per la visita, bello scoprire che il mobilio originale è ancora completamente presente, tutto è stato lasciato così com'era quando il palazzo era ancora abitato, il che rende la visita ancora più interessante.
Concluso il giro riprendiamo l'autobus per tornare in centro paese decisamente stanche. Ma c'è ancora un posto che voglio assolutamente vedere quindi tiro fuori le ultime forze.
La Quinta da Regaleira è appena fuori dal centro, superato l'ufficio turistico in cui abbiamo comprato i biglietti si prosegue dritto per circa un quarto d'ora.
Paghiamo pochissimo il biglietto studenti (4 euro) e entriamo, c'è molto da vedere perciò anche qui si cammina. La Quinta è costruita in mezzo alla natura, si amalgama con essa, come scolpita nella pietra in una giugla sperduta. 


Il giardino è immenso ed è qualcosa di sublime, il pezzo forte della Qinta a mio avviso.
Se possedete uno spirito curioso la Quinta da Regaleira fa assolutamente per voi. In mezzo alla vegetazione ci sono torri, fontane, ponti, cascate ma soprattuto un labirinto sotterraneo, al quale si può accedere attraverso alcune grotte. Le gallerie si snodano in diverse direzioni, alcune hanno il tracciato segnato da lucine laterali altre sono completamente al buio. L'entrata che troviamo noi è attraverso una cascata.

(saltando da una pietra all'altra attraverso il laghetto, passo in un piccolo tunnel buio e giungo dall'altro lato della cascata: Lara Croft me fa un baffo)

Percorrendo la galleria illuminata arriviamo sul fondo di un pozzo secco

(in cima al pozzo c'è una porta segreta nella parete che permette di uscire fuori, mi sento posseduta dal demone di Indiana Jones, ormai mi avete persa)

Finito il giro mi sembra quasi di sentire i piedi urlare pietà (li sentite anche voi?), torniamo nella piazza principale e entriamo nella panetteria per comprare le Queijadas de Sintra, dolci al formaggio e cannella tipici del posto che mi fanno il pieno di buonumore.

(capelli da desperados styled by tutto il vento fortissimo che mi sono beccata e queijadas: mangiate e approvate)
               
Riprendiamo il treno per Lisbona e una volta arrivate è sera, ma dato che è presto facciamo un giretto all'Hard Rock, che si trova in Avenida de Liberdade, proprio vicino alla stazione Rossio.

Siamo al quinto e ultimo giorno, questa sera si prende l'aereo per tornare a casa così liberiamo la stanza, ma alla reception gentilissimi ci tengono la valigia per l'intera giornata. Oggi ci rechiamo nel punto più ad ovest del continente europeo Cabo da Roca. Arrivarci non è troppo complicato, gli ottimi trasporti pubblici portoghesi fanno anche in questo caso la loro bella figura, ma gli autobus non passano con molta frequenza e il viaggio è lungo (1h20 Rossio-Sintra/Sintra-Rossio + 3h Sintra-Cabo da Roca/Cabo da Roca- Sintra), quindi calcolate bene i tempi.
Si prende il treno da Rossio per Sintra, una volta lì appena usciti dalla stazione sulla destra c'è una fermata dell'autobus, dove prendiamo la linea 403 che ci porta fino al capo (8 euro a/r). Durante il tragitto mi applico per fare un cartello con cui scattare alcune foto. 

   ( il frutto del mio lavoro in pullman: punto più a ovest del continente, mi diverto con poco) 

A regnare è il rumore dell'oceano, possente, che si infrange sulla scogliera, la natura tranquilla al sicuro dall'uomo.





 Ti rendi conto di essere in un luogo quasi inviolato, la natura parla, niente rumori artificiali, solo orizzonte

                     (qui... dove la terra finisce e il mare comincia)

il vento sale su per il promontorio, i capelli turbinano, e lo sguardo si perde, gli occhi possono vagare lontano senza trovare niente a cui appigliarsi. Ti senti piccolo di fronte all'immensità dell'oceano, piccolo e libero. 

    (Jack non vieni a tenermi le braccia? Giuro che io un pò di posto sulla porta te lo faccio)

Tornate a Lisbona, manca ancora qualche ora prima del volo, così passeggiamo per il centro e compriamo gli ultimi souvenirs, ci sediamo in Praça do Comércio per l'ultimo saluto alla città 

    (l'oceano alla foce del Tago e tanto sole, sono così beata che non so chi me lo fa fare di andare via)


Curiosità
Buttate sempre un occhio all'interno delle fermate della metro rimarrete sorpresi

                                         (disegni arabi, pesci, grattaciali e il bianconiglio)



Riepilogando
1*giorno(arrivo la sera): arrivo all'aeroporto di Lisbona e trasferimento in centro città
2*giorno: visita dei quartieri di Alfama, Baixa e Belem
3* giorno: visita dei quartieri di Chiado, Bairro Alto,Oceanario e traversata del Tago
4*giorno: visita di Sintra
5*giorno(partenza la sera): visita di Cabo di roca, ultimo giro per Lisbona e a partenza

periodo: Luglio 2012

clima: caldo ma non eccesivamente, il vento è sempre pronto ad alzarsi, portatevi sempre dietro un golf

volo e hotel : Lufthansa e Hotel Almirante (Av. Almirante Reis 68), soddisfatta della scelta

costo: 500 euro volo+ hotel+ tutte le spese sul posto. Abbiamo prenotato all'ultimo perciò guardando prima il volo e scegliendo un ostello invece che un hotel sicuramente la spesa scende
N.B nei vari monumenti chiedete sempre se hanno lo sconto studenti, alle volte non lo scrivono nei prezzari ma c'è

difficoltà: facile, come tutti i viaggi low cost fai da te si cammina e anche tanto, ma i servizi funzionano bene, insomma nessun problema all'orizzonte

Fatemi sapere cosa ne pensate, siete mai stati a Lisbona ? Vi piacerebbe andarci?
Per qualsiasi domanda scrivetemi pure
Un bacio, e ci vediamo alla Prossima Fermata.

Stefania


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