martedì 15 luglio
Amo il parco di
Ueno, è grande, verde, tranquillo. Come pochi posti riesce a
trasmettermi pace.
Amo gli alberi
fitti e vicini che gettano ombre giganti, lo spazio immenso, il
silenzio rumoroso e pieno di vita di quando sai di avere vicino
qualcuno, ma non si parla perché è tutto così calmo.
E' un silenzio
caldo che ti avvolge e ti rassicura.
Amo la sua fontana
attorno la quale, la sera, i giapponesi siedono parlando piano; tutto
intorno si fa buio e loro, spesso coppie, stanno lì a guardare
l'acqua come se niente potesse turbarli. Vengono avvolti dalla notte,
dalle ore più fresche delle giornata e tu li osservi e ti incanti,
l'acqua danza e il cielo vi si riversa.
E' bella e piena
di sorpese anche la strada che da Nippori conduce al parco. Si passa
per il bellissimo quartiere di Yanaka, conosciuto come il
quartiere dei gatti (numerosi negozi vendono articoli a tema gatti e
si trovano cose carinissime), dove si possono vedere tanti piccoli
templi e casette antiche. Camminare si sta rivelando in realtà un ottimo modo per scoprire posti curiosi.
Amo perfino lo Starbucks che c'è dentro al parco e
la sua aria condizionata (quella del nostro appartamento attende di
essere aggiustata e la stanza ha una temperatura che si aggira sugli
8mila gradi con effetto soporifero immediato). Ti siedi, vista parco,
bevi qualcosa di fresco e fare i compiti o studiare è qualcosa che
scivola via
(particolarmente affamata ho comprato un caramel macchiato e un mega
biscottone con il diametro di un disco volante)
Usciamo dallo Starbucks e decidiamo di fare un giretto in Ameyokocho una
sorta di strada-mercato estremamente caotica di giorno, piena di localini dove
mangiare, che riesce ad affascinarmi sia nella sua veste diurna che in quella notturna. Ha strade larghe ma anche piccole, è
confusionaria e vivace.
La scelta per la
cena è vasta, così vagabondiamo per farci un'idea e scegliere poi
il posto che ci ispira di più.
(uno dei tanti ristorantini in zona Ameyokocho)
(uno dei tanti ristorantini in zona Ameyokocho)
(un bellissimo
izakaya -parola che indica una sorta di bar/pub giapponese- in cui
eravamo davvero tentate di cenare, ma i tavoli erano tutti occupati
ed eravamo troppo affamate per aspettare)
La particolarità
di Ameyokocho è il fatto che molti dei ristoranti o dei negozi sono
costruiti proprio sotto la linea JR, quindi letteralmente la metro
passa loro sopra
Attratte da quelli
che paiono ristoranti in sequenza ci infiliamo in una via laterale,
ci sono solo giapponesi, in pratica solo giapponesi maschi,
tantissimi giapponesi maschi... ok, un pelo d'ansia viene anche.
Qua in Giappone ci
sono pochissimi stranieri, e non è raro beccare qualcuno a fissarti.
Puoi stare in silenzio, camminare come levitando per passare
inosservato ma non ci riuscirai mai realmente, soprattuto se si gira
in tre, ragazze, con i capelli ostinatamente ricci e finisci in una via del
genere.
Ci
piantiamo davanti la vetrina di un ristorante che pare promettente e
studiamo i piatti, forse ci mettiamo un pò troppo perché due
signori ci si avvicinano: sono loro, i nostri primi abbordatori
giapponesi. Gli indiscussi vincitori del campionato delle supreme
tecniche di abbordaggio giapponesi.
(riguardando le foto mi sono
accorta di averli fotografati involontariamente prima
dell'abbordaggio, così ho anche un ricordo di loro: che bello
...sono il gruppetto sulla sinistra)
Ci chiedono di andare a bere o mangiare
insieme e noi tre ci guardiamo: c'è un modo gentile per rifiutare
dei giapponesi?
Questi incominciano in giapponese a
declamare con assoluta convinzione i motivi per cui dovremmo andare a
bere una birra (che io non bevo) con loro. Questo che vi riporto è la ragione per cui il primo posto va a loro e penso mai ne saranno scalzati:
"Perché l'Italia e il Giappone
nella seconda guerra mondiale erano alleati, quindi anche noi
dovremmo allearci e andare a bere assieme"... ah ... ok.... non
è che fosse proprio un bel periodo comunque, ma apprezzo la fantasia
(più o meno).
Chiedo loro che età anno
"indovinate" rispondono
e noi "40?"
"44"
li guardo un attimo e sparo un "mio
padre ha 50 anni ahahah" (anche se di ahahah non c'è un tubo)
ci rimangono malissimo, uno dei due
continua a ripetere "お父さん-otousan"
(papà) con disperazione
"e voi?" ci domandano
"indovinate" vogliamo mica
essere da meno che rispondiamo?
"20" .... ci sono andati
vicini, ciò vuol dire che sanno benissimo di star abbordando delle
ragazze che hanno 20 anni in meno di loro: che carini.
Poiché non si scollano ci infastidiamo
un pò, alla fine si decidono ad andarsene e il quarantaquattrenne
dispiaciuto per averci disturbate ci fa l'inchino più profondo che
un giapponese ci abbia mai fatto da quando siamo qui e chiedendoci scusa ritorna al suo izakaya con il compare promotore di alleanze poco raccomandibili.
Beh perlomeno ci siamo fatte due risate e il ristorante, in cui non demordendo alla fine siamo
riuscite ad entrare, era ottimo.
(negitorudon- tonno tritato con sotto il gohan- e zuppa di miso,
entrambi buonissimi. Ovviamente nel ristorante c'erano solo uomini e,
quello che presumo fosse il figlio del proprietario, un ragazzo sulla
trentina dallo sguardo inquietante, ci ha fissato tutto il tempo...
non è serata mi sa)
(la strada che collega Nippori a Ueno
passa per il cimitero di Yanaka, è una serata caldissima e le cicale
cantano ad alta voce)
mercoledì 16 Luglio
Dirette anche oggi allo Starbucks per
studiare, come al solito attraversiamo il cimitero di Yanaka e ci
imbattiamo in un rito buddhista, forse una cerimonia di purificazione, ma ovviamente
non ne siamo certe.
Una signora ci fa segno di seguirli e
ci mettiamo in fila anche noi, silenziose percorriamo la stradina
lastricata mentre il canto buddhista riempe l'aria.
Dopo aver finito di studiare andiamo
allo hyaku en shop che c'è nell' ABAB di Ueno, dobbiamo
comprare il regalo per il compleanno di Isa e ci serve un diversivo.
Così una volta arrivate all'ultimo piano dell'edificio mi allontano
con la scusa di andare in bagno. E mentre Ale la tiene occupata rifaccio tutte le scale correndo e trotto fino da
Yamashiroya, dove Isa la settimana prima aveva visto una custodia per
la macchina fotografica di Rilakkuma. L'arraffo e sfreccio fuori,
devo rifare la strada all'inverso e poi risalire ancora fino
all'ultimo piano dell'ABAB, mi affretto quando lo scorgo con la coda
dell'occhio: sta girando a sinistra in una stradina laterale ma
appena gli passo a fianco fa una pirouette che neanche Roberto Bolle e
incomincia a venirmi dietro こんばんわ-
konbanwa mi ripete tre volte con vocina flebile e per altrettante lo ignoro, dato
che sei sola ti va di venire a mangiare con me? mi propono in
giapponese.
Mi volto verso di lui: sto correndo come una dannata e sei alto come me che sono nanica, seriamente pensi che io stia cercando compagnia? --> supreme techiche di abbordaggio lezione 2: come far venire assolutamente voglia ad una ragazza di uscire a cena con te.
Mi volto verso di lui: sto correndo come una dannata e sei alto come me che sono nanica, seriamente pensi che io stia cercando compagnia? --> supreme techiche di abbordaggio lezione 2: come far venire assolutamente voglia ad una ragazza di uscire a cena con te.
Arrivo al settimo piano dell'ABAB
facendo finta di niente (no ma non si vede che ho corso) e riesco anche a comprarmi delle calzine-panda
Concludiamo la serata mangiando in uno
di quei locali sopra il cui soffitto passa la JR, ogni tre minuti più
o meno trema tutto: ma anche in questo sta la figaggine indiscussa di questo ristorantino
giapponese.
Il proprietario, dopo essere andato nel panico appena entrate ( ha balbettato -forse in inglese- qualcosa) ci regala un sorriso a trentadue denti, una volta scoperto che parliamo giapponese. Un signore davvero simpatico, esaltato dall'idea di aver trovato delle studentesse di giapponese.
Il proprietario, dopo essere andato nel panico appena entrate ( ha balbettato -forse in inglese- qualcosa) ci regala un sorriso a trentadue denti, una volta scoperto che parliamo giapponese. Un signore davvero simpatico, esaltato dall'idea di aver trovato delle studentesse di giapponese.
(tanuki soba freddo e delizioso,il più buono mangiato finora. Il
ristorante si trova sotto il ponte della JR appena fuori dalla
stazione di Ueno, ce ne sono due: è quello a sinistra)
Che belle storie :D tanta stima per i tizi giapponesi che vi hanno abbordate con quella scusa, ahaha. Mi piace leggere i tuoi post, non scrivi di cose da "turista" e la mia curiosità verso il Giappone cresce. :)
RispondiEliminaLi ho stimati anche io tantissimo per la fantasia, hanno portato l'arte dell'abbordaggio a tutto un altro livello ahah
EliminaGrazie davvero :) a te piacerebbe fare un viaggio in Giappone?
Penso che averci vissuto mi abbia permesso di avere una visuale delle cose leggermente diversa, più che altro anche per il solo fatto che ero comunque inserita nella quotidianità del luogo: la spesa, le bollette da pagare, un appartamento a cui badare, lo studio quotidiano.
Se ti piacciono questo tipo di storie ho scritto due post di aneddoti di vita quotidiana e uno di incontri strani nel post sui matsuri :D