Fa caldissimo oggi a Tokyo, armate di
gonne ci giapponesiziamo fino in fondo e apriamo l'ombrello.
Le giapponesi sono davvero attente alla
cura delle pelle, perciò se c'è anche mezzo raggio di sole, si
bardano all'inverosimile e non importa che ci siano 3 gradi o 40.
Ne vedo andare in giro con manicotti su mani e su braccia (cose che la sauna ci fa un baffo), una addirittura si aggira con un giubbotto impermeabile a maniche lunghe con il cappuccio tirato su e il colletto abbottonato fino a coprire il naso, tipo che sopra a quel giubbotto ci puoi fare una braciolata.
Ne vedo andare in giro con manicotti su mani e su braccia (cose che la sauna ci fa un baffo), una addirittura si aggira con un giubbotto impermeabile a maniche lunghe con il cappuccio tirato su e il colletto abbottonato fino a coprire il naso, tipo che sopra a quel giubbotto ci puoi fare una braciolata.
(tutti con l'ombrello)
Arrivate a Shibuya andiamo allo
Starbucks per prendere un matcha frappuccino ghiacciato, è Sabato
(il momento in cui il quartiere si riempe di più, palpita di
persone), pieno pomeriggio, il sole alto e forte e tentare di
combattere il caldo non è facile.
(pausa zuccheri da Starbucks)
Ci appostiamo nel tentativo di prendere
un posto vista incrocio, i turisti tendono a mettere le radici pur
avendo finito le loro bevande ma oggi siamo fortunate, due se ne
vanno e balziamo sugli sgabelli.
(l'incrocio si riempie e si svuota,
la gente scorre, avanzando, con i colori dei vestiti che si mescolano
e infine corre al termine del verde)
Oggi abbiamo una meta particolare: il
One Piece Mugiwara Store, l'enorme negozio di One Piece al
sesto piano del centro commerciale PARCO, vero e proprio
paradiso per tutti i fans della saga.
(avvistate due fangirls esaltate che
si aggirano per il negozio esibendosi in una serie di onomatopee di
visibilio e necessari sbav del caso)
Ad attenderci all'entrata c'è anche la
bellissima Boa Hancock
E la balena gigante Lovoon
Il negozio è magnifico, file e file di
scaffali, mensole e mensole di gadget di qualsiasi tipo
I prezzi rispetto a quelli di una
qualsiasi nostra fiera sono ottimi così come la qualità, non resta
che approfittarne dunque.
( i bellissimi poster delle taglie,
sono fatti benissimo e stampati su una carta spessa e bella al tatto)
(ok signori del negozio, questa è
cattiva, quel deceased è un vero colpo al cuore)
Io, Ale e Isa ci aggiriamo per le
corsie alla ricerca di meraviglie da comprare (per noi stesse o per
qualcuno di speciale a casa), non si può dire che ci sia poca
scelta, l'istinto è quello di arraffare tutto e non so bene dove e
cosa guardare per primo.
(ci sono anche i prodotti da bagno
di One Piece: spazzolini, pinzette, lime, unghie finte e delle non ben
identificate scatoline con stampata su Boa)
Sui muri sono appesi alcuni disegni
originali e poster
le pareti e il soffitto sono come il
cielo, quello del mare all'orizzonte, con nuvole bianche che
fluttuano in mezzo all'azzurro
e stralci di vignette in bianco e nero
Un angolo è interamente dedicato ai
manga e una piccola Thousand Sunny prende il largo lì vicino
Più in là altri gadget ci attendono
( mi dicono che hanno finito i
portachiave)
(seCSi cuscini: Ace, Zoro, Sanji)
(Perona, che è una nana di personaggio, è più alta della sottoscritta: ecco è riuscita a far diventare triste anche me)
(modellini di tutte le navi)
(seCSi cuscini: Ace, Zoro, Sanji)
(Perona, che è una nana di personaggio, è più alta della sottoscritta: ecco è riuscita a far diventare triste anche me)
(modellini di tutte le navi)
C'è anche un reparto vestiti pieno di
cose adorabili
(cappello di Chopper, ancora più
inutile e non indossabile, ma mi si spezza il cuore a lasciarlo nel
negozio: i giapponesi sono i maghi del consumismo penso)
Dopo un'ora passata a girare usciamo
finalmente con le nostre buste
Il sesto piano di PARCO in generale è
dedicato ai gadget, vari negozi si succedono, l'uno attaccato
all'altro, senza pareti a separarli
(adoro i panda e adoro questa
tazza, mi sa che tornerò a comprarla, quel pandino che spunta è il
cucchiaino e io mi sciolgo di fronte a tanta tenerezza)
Usciamo, dirette un attimo alla Tower
Records, e ci passa di fianco il camion pubblicitario di Daesung
che trasmette il suo nuovo singolo
(questi camion passano spesso, in Giappone il mercato dei CD è tutt'altro che in declino, e poi diciamolo, vedere gigantografie di qualche idols o cantante aggirarsi per la città non è niente male)
(questi camion passano spesso, in Giappone il mercato dei CD è tutt'altro che in declino, e poi diciamolo, vedere gigantografie di qualche idols o cantante aggirarsi per la città non è niente male)
A Shibuya il flusso di gente non si
attenua, vaghiamo per le vie, c'è chi si ferma per uno spuntino, chi
passa e va per la sua strada o semplicemente si rilassa senza meta, e
chi come noi è a caccia di occasioni durante i saldi.
(i grattacieli di Tokyo riflettono il mondo circostante e i colori del Giappone si raddoppiano nei vetri)
(i grattacieli di Tokyo riflettono il mondo circostante e i colori del Giappone si raddoppiano nei vetri)
(un negozio di accessori kawaii
dentro lo Shibuya 109)
(una ganguro, capelli biondi e super abbronzatura, in un negozio specializzato in questo
stile sempre allo Shibuya 109)
All'interno del 109 c'è tantissima
gente, i saldi sono un richiamo fortissimo e le commesse fanno di
tutto per attirare più persone possibili, la musica si diffonde ad
alto volume e le si sente urlare da una parte all'altra la
percentuale degli sconti, mentre invitano i clienti ad entrare
(ogni negozio ha la sua commessa
urlatrice- che spero si dia il cambio con altre nel corso del giorno-
che sta fuori dal negozio e passa la giornata a urlare che ci sono i
saldi del tot %.
Alcune hanno i coni da cheerleader,
altre si accontentano di urlare con il semplice ausilio delle proprie
corde vocali agitando per l'aere cartelli, l'importante è portare
dentro i clienti insomma)
Isa si dà alle spese pazze dentro Liz
Lisa e riusciamo a farci dare quelli che rinominiamo sventolini,
strumenti di salvezza contro l'afa giapponese
Quando usciamo dallo Shibuya 109 è
ormai sera e girovaghiamo ancora un pò per le viuzze di Shibuya,
dove i neon si accendono come fuochi nella notte
Ci infiliamo per caso nella Spanish
Slope una stretta stradina piena di negozietti e edifici in stile
occidentale
(uno dei negozi nella Spanish Slope, con vestiti davvero carini)
Curiosiamo in alcuni di questi ed è
già ora di incontrarsi davanti ad Hachiko (tipico punto di incontro
dei giapponesi), Myriam ci aspetta per andare a mangiare gyudon.
(specialità della casa: gyudon,
base di gohan con vitello e rapa bianca a soli 300yen,davvero buonissimo
ed economico)
Dopo cena decidiamo di curiosare nella
zona della Love hotel hill,
la collina che si trova appena dietro lo Shibuya 109 sede di numerosi
love hotel, ormai non ci lasciamo più intomorire da posti vagamente
strani come questo e partiamo alla ricerca di qualche scatto
interessante.
Dopo una breve
perlustrazione, Ale sente il bisogno di caffeina e passeggiamo fino
al bar della Segafredo che c'è a Shibuya, imbattendoci in una serie
di arditi tentativi di scrittura italiana
Ma il meglio ce lo
offre una sorta di taverna, su i cui muri esterni i proprietari si
sono dilettati a riportare quelle che sembrano in tutto e per tutto
alcune delle traduzioni meglio riuscite di niente poco di meno che
l'affidabilissimo Google Traduttore, noto patrono di tutti i
linguisti.
Avremo continuato
a ridere per un'ora buona.
(in raltà
siamo noi che non capiamo, questa è poesia, questa è arte. Sento
Dante sollevare il coperchio della tomba solo per alzarsi e fare un
applauso)
Riporto qua sotto
cotanta meraviglia poetica, questo "haiku" giappo-italiano
ermetico futurista, leggetelo declamandolo mi raccomando:
Come
è uno foggi (neologismi
che varcano le frontiere della lingua)
a coppa nella
ricompensa di oggi?
C'è
il vino che io cercai? (come
potete notare, troviamo chiare tracce di esistenzialismo sartriano)
Si cucina
deliziosa
La
più alta pieno (struttura
grammaticale destrutturata in un riuscito esempio di minimalismo)
Bene
Oh
per un tiro di vendemmiai (vocativo)
Fresco
un'età
(ovvio riferimento a Pascoli)
lurga nel
profondo
del
red terra (riprendendo
da Montale l'uso di parole inglesi si ottiene una stringata
concisione)
Assaggiando
di flora (tematica
del quadretto bucolico)
e del verde di
Paese
Vuoi un
bicchere?
chapeau signori, davvero mi commuovo sempre rileggendolo.
Con le lacrime agli occhi ritorniamo verso la stazione e Jun
Matsumoto dall'alto ci augura la buonanotte, brindando alla nostra
salute (e magari), ma effettivamente con tutte ste risate.
(i miei acquisti di oggi: spilla della ciurma di cappello di paglia e spilla di un makkurokurosuke- faccio la collezione delle spille dei posti che visito se non si è notato)
Vi mando un grandissimo saluto, nel prossimo post vi farò vedere come indosso lo yukata, un'esperienza stupenda grazie ad una dolcissima ragazza giapponese.
Ci vediamo alla Prossima Fermata :D !
Se il post vi è piaciuto ricordatevi di MIPIACCIARE:
Ci sono rimasto delle ore nel Mugiwara Store, per ben due volte :) E che dire di Shibuya? L'ho girata una sera in lungo ed in largo, la adoro!!!!!!
RispondiEliminaE' decisamente un posto fantastico il Mugiwara :) !!!
EliminaShibuya per quanto la si giri e la si conosca secondo me non smette mai di lasciarti addosso stupore