~ Una raccolta di storie casuali, buffi aneddoti, fotografie per mostrare com'è la vita quotidiana in Giappone PARTE 1 ~
martedì 8 e mercoledì 9 Luglio
-spesso in giro trovo esempi di
italiano a random puro, ad esempio sul nostro bidoncino
dell'immondizia c'è scritto prossimo palcoscenico (mi sfugge
il nesso tra spazzatura e palcoscenico, sarà qualcosa di
metafisico?).
(panino trovato all'Inageya: pane
dell' hot dog e dentro spaghetti al sugo, con sopra scritto gusto
ナポリタンロ一ル naporitaan rooru, cioè roll napoletano)
-riscaldamento globale?Ghiacci che si
sciolgono al polo e pinguini e orsi polari che rimangono senza casa?
Nessun problema, i supermercati giapponesi possono fornire l'habitat
ideale a tutti questi poveri animaletti dell'artico senzatetto
-ci sono i negozi dell'usato (ad
esempio ce n'è uno a 50 mt da casa mia) ma non vendono orribili
cianfrusaglie senza senso, al contrario cose utili, funzionanti e in
uno stato del tutto rispettabile, neanche da dirlo i prezzi sono
ottimi (ci abbiamo comprato una pentola per casa dato che portarla
dall'Italia era impossibile e qua nei negozi normali o non si trovano
o costano uno sproposito). E poi è il raduno della qualsiasi, ci
sono oggetti ovunque e per passare tra gli scaffali devi strisciare,
ma ha il suo fascino.
-alle volte quando chiedi indicazioni e
ti viene risposto まっすぐ,ずうううううっとまっすぐ
e tu vai dritto,tutto dritto ti rendi conto che i
giapponesi hanno un concetto curvo del dritto... oppure sei tu, che
ancora sei impedito a comprendere l'urbanistica nipponica
(probabile). Sta di fatto che per andare a piedi da Nippori a
Akihabara invece dell'ora e un quarto prevista ci abbiamo messo più
di due ore, passando per sbaglio dentro Yanaka (in realtà è stata
una grandiosa scoperta perché è un quartiere bellissimo a 15 minuti
a piedi da noi e presto torneremo a visitarlo come si deve).
Ora comunque sappiamo fare a piedi
Nippori-Akiba, che è già una grande conquista considerando quanto
poco sia facile muoversi a piedi qui. Tant'è vero che i giapponesi a
cui abbiamo chiesto indicazioni a sentire che volevamo andare a piedi
fino ad Ueno -perché poi per andare da Ueno a Akihabara ci siamo
affidate all'istinto scoprendo di essere meglio di un GPS-
rispondevano tutti stupiti come non mai ちょっと遠いです
ね (chotto tooi desu
neee, è un pò lontano) che è il loro modo per dire: ma
che cavolo stai facendo razza di scemo prendi la metro,
con affetto però.
-la lavatrice di casa è la nostra
nemesi, penso non le piaccia essere lavatrice, che la roba lei non la
voglia lavare in realtà, magari avrebbe voluto diventare una
macchina cuoci riso o che ne so io, un condizionatore. Tutto tranne
la lavatrice (dopo mille tentativi per avviarla, perché proprio non
ne vuole sapere, riesce addirittura a restituirci la roba più sporca
di quando l'abbiamo messa dentro) .
Sta di fatto che dopo aver rilavato la
roba a mano, appendiamo il tutto fuori in balcone (sprovviste
giustamente di mollete, dato che in questa casa non c'è nulla)
appoggiamo vestiti & co sullo stendino. Ma vuoi mica che un paio
di mutande non voli giù? E che, in questo quartiere dove dopo le 23
non gira anima viva, il tizio dell'appartamento di sotto sia proprio
appostato dove le mutande finiscono? E che decida ( ma che gentile)
di rilanciarcele su usando il balcone tipo canestro e le mutande
tipo palla, sbagliando anche il primo tentativo. Perché noi non ci
facciamo mancare nulla.
-alla ricerca dell'Inageya perduto,
vicino a casa nostra dovrebbero esserci due Inageya: uno piccolo (che
è quello che abbiamo trovato il primo giorno e ormai nostro
fedelissimo rifornitore di cibo *cibo =onigiri ormai* e uno molto
grande (assolutamente non pervenuto nonostante le supposte
dimensioni). In questi giorni si sta avvicinando a Tokyo un tifone
perciò piove, ma noi spavalde usciamo lo stesso convintissime di
poterlo trovare. Falliamo miseramente e ci inzuppiamo, finché Myriam
non ci ragginge e ci indica la retta via. Questo Inageya è davvero
grande e tutto il piano di sopra è dedicato alle cose per la casa,
c'è anche uno hyaku en shop che vende ciotole giapponesi bellissime.
Domani mattina penso torneremo per guardare meglio, intanto mi ci
compro la cena
giovedì 10 Luglio
-preghiera del mattino del povero 留学生 (ryuugakusei-studente straniero) in Giappone: ricordati di benedire ogni giorno lo hyaku
en shop , santifica il suo nome e dacci sempre il nostro acquisto
quotidiano a 100 yen, amen
-primo tentativo di cucinare con il
nostro fornelletto a propulsione atomica, mi reputo davvero
soddisfatta
domenica 13 Luglio
-Cucinare le uova strapazzate con una
pentola per la pasta e le bacchette (unici utensili da cucina a
nostra disposizione) si può.
- perché qua il reparto yaoi pare ben
assortito (ma magari è una mia impressione) e le ragazze ci gironzolano tranquille
martedì 15 Luglio
-perché in Giappone può fare così
caldo che vendono spray raffreddanti da spruzzarsi addosso
(al FamiMa - abbreviazione di Family
Mart, i giapponesi abbreviano tantissime parole- vicino a casa)
-non ho ancora trovato un ristorante
dove cucinano male
venerdì 18 Luglio
-Perché noi non solo abbiamo un
fornelletto a propulsione atomica ma anche una pentola magica: non
importa cosa vorrai cucinare essa si cucinerà, e anche bene. Oggi
sono riuscita (non ho spiegazione del come oltre che appunto sia una
pentola magica) a fare dorare il pollo senza metterci olio ne
nient'altro e a farci dentro una frittata (non chiedetemi come ho
fatto a girare una frittata in una pentola per la pasta con delle
bacchette perché ancora non me ne capacito).
Foto di cibi random giapponesi per
rendervi partecipi delle bontà del Paese del Sol levante
(panini chiusi, ma chiusi letteralmente -sono pressati ai lati- e
ripieni. In foto: ripieno al tonno e maionese, al curry, al
formaggio e pomodoro- ce ne sono di tantissimi gusti)
(tè alla mela verde e tortino al matcha, entrambi di una bontà unica - li vendono all'Inageya, ormai patrono di tutti i nostri pasti, per ora è infatti il supermercato che consiglio: ha un ottimo reparto panetteria, reparto insalate ma soprattuto un reparto con una scelta molto vasta di simil bento di qualità ed economici)
(un mini dorayaki e il famoso tè
verde alla mela, accoppiata vincente per la colazione o la merenda,
la scodella giapponese l'ho comprata sempre all'Inageya nel reparto
hyaku en -100 yen- l'ho pagata quindi 70 cent)
Qualcuno gli dica che gli spaghetti al sugo non si usano come ripieno dei paniniiiii ahah ma come gli viene in testa?! XD fantastico il vicino che vi lancia le mutande cadute xD sembrano le comiche sul serio! Ahah
RispondiEliminaNon lo so ahah ma loro sti panini li fanno anche con la soba (che sono i loro spaghetti fatti di grano saraceno) quindi mi sa che é proprio una cosa giapponese ficcare gli spaghetti (di qualsiasi nazionalità essi siano) dentro il pane per hot dog
EliminaLasciamo perdere le risate che ci siamo fatte XD le comiche davvero
a me era capitato sull'aereo per il ritorno, come snack mi avevano dato un croissant, io l'avevo addentato tutta felice... e dentro invece della marmellata c'erano gli spaghetti al sugo! -.-'
RispondiEliminaok penso che un croissant con degli spaghetti al sugo dentro sia ancora più inquietante XD
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