Approfittiamo del pomeriggio libero prima dell'inizio delle lezioni per una prima tornata di shopping, con alcune tappe mirate tra Shinjuku e Shibuya.
Qua ci sono talmente tanti negozi che uno potrebbe passarci i giorni senza averli comunque girati tutti, il che è bellissimo e poi al momento qui ci sono i SALDI: addio soldi, addiooooooo.
Così senza indugio entriamo da Studio
Alta, che il giorno prima ci
aveva fatto le sue lusinghe mostrandoci in vetrina vestiti di Liz
Lisa (una marca molto famosa per i suoi vestiti kawaii), ma era ormai
orario di chiusura e ce l'eravamo appuntato per oggi.
- nei camerini bisogna togliersi le
scarpe prima di provare qualsiasi cosa
-le commesse di Liz Lisa sono
かわいいいいいいいいいいいいいいいい
/
kawaiiiiiiiiiiiii (carinooooooooo) all'ennesima potenza, e questo
strascico di i nell'esclamarlo è assolutamente meritato: basta
guardarle e anche voi vi ritroverete a dirlo con questa intonazione.
Prese da incrollabile ottimismo
decidiamo di andare a piedi fino a Shibuya, anche perché il fido
google maps (strumento di sopravvivenza, bene di prima necessità qui
in Giappone) segna solo un'ora di camminata. Più o meno all'altezza
della stazione di Yoyogi ci fermiamo ad una delle mappe che ci sono
per strada per controllare se stiamo seguendo la retta via (o se
questa era smarrita, cose che capitano in Giappone), ma neanche il
tempo di fermarci che un signore giapponese ci spunta alle spalle
usando qualche jutsu da ninja (perché prima non c'era e poi era lì)
per aiutarci e ci sconsiglia di andare a piedi perché Shibuya è
ancora molto lontana, così ci indica la stazione della metro più
vicina e noi decidiamo di cedere alla comodità.
(il cartello per mettersi in coda
nelle women cars only della metro, i vagoni della metro riservati
alle donne in funzione durante alcuni giorni e alcuni orari)
Fuori dalla stazione (prendendo
l'uscita Hachiko) ci attende la famosissima statua di Hachiko,
i giapponesi la usano come punto di ritrovo infatti nessuno considera
la statua più di tanto e siamo noi le uniche polle che ci fanno le
foto davanti
Dietro
la statua si stagliano grattacieli e cartelloni pubblicitari, che
sono sicura daranno il loro meglio al calare del buio. Shibuya è un
quartiere fatto di energia, ricolmo di gente, pulsa di neon e luci, di vita che scorre attraverso le milioni di persone che si incrociano per strada, sulle strisce pedonali dell'incrocio, sconosciuti che si sfiorano mai si conoscono.
Subito
sulla destra c'è il famosissimo Shibuya Crossing,
l'immenso incrocio in cui, allo scattare del verde, i pedoni possono
attraversare in qualsiasi direzione.
Uno
dei migliori punti di osservazione è lo Starbucks
sopra l'incrocio, se si vuole salire alla vetrata si deve per forza
comprare qualcosa (giustamente, perché altrimenti il locale sarebbe
pieno anche di furbastri scrocconi immagino), così ne approfittiamo
per assaggiare un Matcha Latte Frappuccino e saliamo pronte ad
aspettare il fatidico momento in cui il verde dà il via e la gente,
tantissima, si riversa per strada. Macchina fotografica alla mano
ancora una volta mi innamoro di Tokyo, bella, bellissima, che piove
addosso travolgente.
Uscendo
dallo Starbucks passiamo attraverso Tsutaya, un negozio di CD
(punto subito al reparto Kpop che è cosa buona e giusta)
(punto subito al reparto Kpop che è cosa buona e giusta)
Ma il
vero must per gli appassionati di musica è la Tower
Records (sulla strada
tra lo Starbucks e il 109 men)
Qui
in Giappone i CD vanno ancora tantissimo e dentro la Tower Records
moltissima gente compra
(una signorina carinissima al punto informazioni della Tower Records)
Uscite
il Disney Store
chiama i nostri nomi, e chi siamo noi per non ascoltarlo?
(la strada del Disney Store,una traversa di quella della Tower Records)
(la strada del Disney Store,una traversa di quella della Tower Records)
(l'ombra di Peter Pan, solo cose belle qua dentro)
Prossima
meta è Forever 21,
che io personalmente adoro per le fantastiche collane a
prezzi contenuti.
Scendiamo
lungo una stradina di fianco a Forever 21 e curiosiamo dentro alcuni
negozietti
Ultima
tappa è lo Shibuya 109,
il famosissimo e immenso edificio dedicato esclusivamente alla moda
femminile
In Italia non penso avremo mai una simile libertà nell'indossare ciò che più ci aggrada, ma qui nessuno pare farsi problemi e nemmeno crearne agli altri, l'essere carine ha mille sfumature, modi di essere (a volte forse bizzarri ad occhi occidentali) che sono parte di tutte quelle cose che del Giappone si imparano ad amare e conoscere.
Cose che assolutamente non sapevo bis:
- le commesse del Shibuya 109 non sono
umane, ma esseri perfetti con un trucco perfetto, neanche un capello
fuori posto e riescono a lavorare non so per quante ore con dei
tacchi da 15 centimetri (quando io se li metto per un quarto d'ora ho
già male ai piedi): l'ho detto che non sono umane.
E a
proposito di commessi urlatori, i loro いらっしゃいませ
(benvenuto) si
sentono da un piano all'altro (e non scherzo), hanno poi una vocina
acutissima (credo non ti assumano se non riesci a parlare in sta
maniera) ma sono sempre gentili, sorridenti e se cerchi qualcosa in
particolare ti aiutano impegnandosi un sacco.
Ci
fermiamo poi a comprare alcune cose per la casa in un conbini sulla
via verso la stazione, e non resisto alla tentazione di fotografare
questa pubblicità di prodotti per depilarsi: il cartonato dell'orsa
muove la zampetta e si depila
Facciamo
in tempo a scattare le ultime foto a una Shibuya ormai immersa nella
notte, la gente scorre ancora e tutto si illumina, prima di riprendere la metro per tornare a casa.
Al Family Mart vicino casa compriamo un po' di sushi, il
primo mangiato qui, dentro ci sono 4 maki (buonissimi), 2 nigiri
tamago (buoni) e 2 non definiti dolciastri affari con dentro del riso
(non particolarmente buoni)
(qua il sushi al supermercato costa pochissimo, questa scatoletta
l'ho pagata 2.50 euro, scatole più grandi si trovano a 3-4 euro,
cose che da noi neanche se preghi in aramaico, la prossima volta
tento di accaparrarmi una scatola di soli nigiri e vi dico come sono)
Anche
per oggi e tutto, domani vi aspetta il racconto di una
serata a Ikebukuro
Vestiti carinissimi, collana stupenda e scatti magnifici! Non deludi mai **
RispondiEliminaSpero di poter tornare al più presto in Giappone *_*
Grazie mille Jessica :) una delle cose che mi piace di più di Tokyo sono proprio le persone,la folla immensa e variopinta, fotografarla è sempre un piacere!
EliminaTe lo auguro :) torna presto!!!