venerdì 4 luglio 2014

Prossima Fermata: shopping tra Shinjuku e Shibuya



Approfittiamo del pomeriggio libero prima dell'inizio delle lezioni per una prima tornata di shopping, con alcune tappe mirate tra Shinjuku e Shibuya.
Qua ci sono talmente tanti negozi che uno potrebbe passarci i giorni senza averli comunque girati tutti, il che è bellissimo e poi al momento qui ci sono i SALDI: addio soldi, addiooooooo.
Così senza indugio entriamo da Studio Alta, che il giorno prima ci aveva fatto le sue lusinghe mostrandoci in vetrina vestiti di Liz Lisa (una marca molto famosa per i suoi vestiti kawaii), ma era ormai orario di chiusura e ce l'eravamo appuntato per oggi.




    (davanti a Studio Alta)





Cose che assolutamente non sapevo:
- nei camerini bisogna togliersi le scarpe prima di provare qualsiasi cosa
-le commesse di Liz Lisa sono かわいいいいいいいいいいいいいいいい / kawaiiiiiiiiiiiii (carinooooooooo) all'ennesima potenza, e questo strascico di i nell'esclamarlo è assolutamente meritato: basta guardarle e anche voi vi ritroverete a dirlo con questa intonazione.





    (vestiti kawaii Liz Lisa e una commessa sulla destra)






        (una studentessa guarda i vestiti appesi e io colgo subito l'occasione per rubare uno scatto)





Prese da incrollabile ottimismo decidiamo di andare a piedi fino a Shibuya, anche perché il fido google maps (strumento di sopravvivenza, bene di prima necessità qui in Giappone) segna solo un'ora di camminata. Più o meno all'altezza della stazione di Yoyogi ci fermiamo ad una delle mappe che ci sono per strada per controllare se stiamo seguendo la retta via (o se questa era smarrita, cose che capitano in Giappone), ma neanche il tempo di fermarci che un signore giapponese ci spunta alle spalle usando qualche jutsu da ninja (perché prima non c'era e poi era lì) per aiutarci e ci sconsiglia di andare a piedi perché Shibuya è ancora molto lontana, così ci indica la stazione della metro più vicina e noi decidiamo di cedere alla comodità.



(il cartello per mettersi in coda nelle women cars only della metro, i vagoni della metro riservati alle donne in funzione durante alcuni giorni e alcuni orari)





Fuori dalla stazione (prendendo l'uscita Hachiko) ci attende la famosissima statua di Hachiko, i giapponesi la usano come punto di ritrovo infatti nessuno considera la statua più di tanto e siamo noi le uniche polle che ci fanno le foto davanti







Dietro la statua si stagliano grattacieli e cartelloni pubblicitari, che sono sicura daranno il loro meglio al calare del buio. Shibuya è un quartiere fatto di energia, ricolmo di gente, pulsa di neon e luci, di vita che scorre attraverso le milioni di persone che si incrociano per strada, sulle strisce pedonali dell'incrocio, sconosciuti che si sfiorano mai si conoscono.























Subito sulla destra c'è il famosissimo Shibuya Crossing, l'immenso incrocio in cui, allo scattare del verde, i pedoni possono attraversare in qualsiasi direzione.







Uno dei migliori punti di osservazione è lo Starbucks sopra l'incrocio, se si vuole salire alla vetrata si deve per forza comprare qualcosa (giustamente, perché altrimenti il locale sarebbe pieno anche di furbastri scrocconi immagino), così ne approfittiamo per assaggiare un Matcha Latte Frappuccino e saliamo pronte ad aspettare il fatidico momento in cui il verde dà il via e la gente, tantissima, si riversa per strada. Macchina fotografica alla mano ancora una volta mi innamoro di Tokyo, bella, bellissima, che piove addosso travolgente.











                            (il buonissimo Matcha Latte Frappuccino, assolutamente da provare)





Uscendo dallo Starbucks passiamo attraverso Tsutaya, un negozio di CD



     (punto subito al reparto Kpop che è cosa buona e giusta)





Ma il vero must per gli appassionati di musica è la Tower Records (sulla strada tra lo Starbucks e il 109 men)















Qui in Giappone i CD vanno ancora tantissimo e dentro la Tower Records moltissima gente compra
Di nuovo filiamo al reparto jpop e kpop, in adorazione di cotanta abbondanza.










                         (una signorina carinissima al punto informazioni della Tower Records)





Uscite il Disney Store chiama i nostri nomi, e chi siamo noi per non ascoltarlo?


    (la strada del Disney Store,una traversa di quella della Tower Records)










                                        (l'ombra di Peter Pan, solo cose belle qua dentro)





Prossima meta è Forever 21, che io personalmente adoro per le fantastiche collane a prezzi contenuti.







(fatto il misfatto, per ora piccolo acquisto, in attesa di spese folli future?)





Scendiamo lungo una stradina di fianco a Forever 21 e curiosiamo dentro alcuni negozietti


    (biglietti d'auguri scritti sopra i biscotti)













Ultima tappa è lo Shibuya 109, il famosissimo e immenso edificio dedicato esclusivamente alla moda femminile









                                     (scatti rubati per immortalare modi di vestire dolcissimi)




In Italia non penso avremo mai una simile libertà nell'indossare ciò che più ci aggrada, ma qui nessuno pare farsi problemi e nemmeno crearne agli altri, l'essere carine ha mille sfumature, modi di essere (a volte forse bizzarri ad occhi occidentali) che sono parte di tutte quelle cose che del Giappone si imparano ad amare e conoscere.




    (il rosa regna)




Cose che assolutamente non sapevo bis:
- le commesse del Shibuya 109 non sono umane, ma esseri perfetti con un trucco perfetto, neanche un capello fuori posto e riescono a lavorare non so per quante ore con dei tacchi da 15 centimetri (quando io se li metto per un quarto d'ora ho già male ai piedi): l'ho detto che non sono umane.
E a proposito di commessi urlatori, i loro いらっしゃいませ (benvenuto) si sentono da un piano all'altro (e non scherzo), hanno poi una vocina acutissima (credo non ti assumano se non riesci a parlare in sta maniera) ma sono sempre gentili, sorridenti e se cerchi qualcosa in particolare ti aiutano impegnandosi un sacco.



Ci fermiamo poi a comprare alcune cose per la casa in un conbini sulla via verso la stazione, e non resisto alla tentazione di fotografare questa pubblicità di prodotti per depilarsi: il cartonato dell'orsa muove la zampetta e si depila




 
e compriamo anche una scatola di mascherine, da vere tokyote (uguali uguali, si vede no?)








Facciamo in tempo a scattare le ultime foto a una Shibuya ormai immersa nella notte, la gente scorre ancora e tutto si illumina, prima di riprendere la metro per tornare a casa.
















Al Family Mart vicino casa compriamo un po' di sushi, il primo mangiato qui, dentro ci sono 4 maki (buonissimi), 2 nigiri tamago (buoni) e 2 non definiti dolciastri affari con dentro del riso (non particolarmente buoni)




(qua il sushi al supermercato costa pochissimo, questa scatoletta l'ho pagata 2.50 euro, scatole più grandi si trovano a 3-4 euro, cose che da noi neanche se preghi in aramaico, la prossima volta tento di accaparrarmi una scatola di soli nigiri e vi dico come sono)



Anche per oggi e tutto, domani vi aspetta il racconto di una serata a Ikebukuro



2 commenti:

  1. Vestiti carinissimi, collana stupenda e scatti magnifici! Non deludi mai **
    Spero di poter tornare al più presto in Giappone *_*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille Jessica :) una delle cose che mi piace di più di Tokyo sono proprio le persone,la folla immensa e variopinta, fotografarla è sempre un piacere!
      Te lo auguro :) torna presto!!!

      Elimina